28 febbraio 1956 Inizia il processo per l'eccidio di Portella della Ginestra, la prima strage di Stato

28 febbraio 1956 Inizia il processo per l'eccidio di Portella della Ginestra, la prima strage di Stato
di Enrico Gregori
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Giovedì 26 Febbraio 2015, 12:13 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 00:04
A Roma, presso la Corte di assise d’appello, inizia il processo di secondo grado per la strage di Portella della Ginestra che fu l'eccidio di lavoratori che avvenne in località Portella della Ginestra, in provincia di Palermo, il 1º maggio 1947 a opera della banda criminale di Salvatore Giuliano. Si tratta della prima strage di Stato dell'Italia repubblicana, dove morirono undici persone e a cui si aggiunsero una trentina di feriti e successivi tre morti, avvenute successivamente a causa delle ferite.





Il processo iniziato nel 1950, dapprima istruito a Palermo poi spostato a Viterbo per legittima suspicione, si concluse nel 1953, con la conferma della tesi che gli unici responsabili erano Giuliano (ormai ucciso il 5 luglio 1950, ufficialmente per mano del capitano Antonio Perenze) e i suoi uomini, che furono condannati all'ergastolo.



Durante il processo, il bandito Gaspare Pisciotta, oltre ad attribuirsi l'assassinio di Giuliano, lanciò pesanti accuse contro i deputati monarchici Gianfranco Alliata di Montereale, Tommaso Leone Marchesano, Giacomo Cusumano Geloso ed anche contro i democristiani Bernardo Mattarella e Mario Scelba, da lui accusati di aver avuto incontri con il bandito Giuliano per pianificare la strage di Portella della Ginestra.