L'affermazione sulla scena pubblica avvenne nel primo dopoguerra grazie a sfavillanti spettacoli accanto alla soubrette Wanda Osiris. Sono gli anni d'oro del varietà e Carlo, grazie alla sua poliedricità, passando dal canto alle barzellette riesce a diventare l'anima dello spettacolo. E nel 1947 che come capo-comico costituisce una propria compagnia mettendo in scena numerose riviste e commedie musicali.
I suoi personaggi stupiscono il pubblico con un infinito repertorio di doppi sensi, incentrati sul comune senso del pudore. I più famosi sono stati essenzialmente due: quello del "Maliardo", raffigurazione grottesca del viveur dannunziano impomatato e in frac con l'occhio sempre rivolto a Montecarlo, e quello della macchietta regional popolare: l'ingenuo "Agostino", che parla e storpia in piemontese, personaggio che oltre ad aver portato con successo in teatro rese protagonista di alcuni spot televisivi per Carosello.