@46520190174c4f0
Marito. Moglie. Due figli. E da due mesi nessun lavoro. Né per la madre, né per il padre. Lei tramite Twitter chiede aiuto a tutti, chiamando direttamente in causa gli account di cantanti, calciatori, aziende, media, presentatori, politici. Ma nessuno le risponde. Oltre 740 tweet in due mesi sono caduti nel nulla. E lei continua. Succede a Roma, Capitale d'Italia, dove molti politici e amministratori, invece di pensare a come aiutare i cittadini, sono presi o a verificare i documenti dell'ultima inchiesta per capire se sono nella lista degli indagati o, se a questo giro si sono salvati, pensano ad attaccare chi è finito nella lista e tutti i suoi alleati.
La città? Quella vera, quella che tutti giorni si confronta con il raccordo intasato, con la cassa integrazione, con la prepotenza di chi non rispetta le regole e non viene perseguito, arranca. Ogni famiglia, nella sua solitudine, lotta tutti i giorni dalla mattina alla sera e si salva quasi sempre per il rotto della cuffia. Già, quasi. Perché basta davvero poco, una serie di coincidenze storte, e qualcuno si trova in un mare di guai. Il lavoro perso all'improvviso, i soldi che non ci sono, e i nervi che spesso saltano.
Chi litiga. Chi si lascia. Chi fa anche molto di peggio. Patrizia Iovinelli (questo il nome che appare sui tweet) nel 2015 quando anche Papa Francesco e il Premier Renzi cinguettano, si gioca la carta dei social network. Ma a quanto pare il network c'è ma non è poi così social. Ora, magari, quell'account sarà falso (un esperimento o uno scherzo?) ma il risultato rimane tristemente lo stesso.
davide.desario@ilmessaggero.it