Chiedere una metro senza furti non è razzismo

di Mauro Evangelisti
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Venerdì 25 Luglio 2014, 21:28 - Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 00:12
Metro A Barberini

direzione Anagnina gruppo

organizzato di 10 borseggiatrici

in azione con neonato


Barbara



Perché non si può dire che a Termini c’è un problema di taglieggi e ruberie? Perché non si può mostrare una foto intollerabile in cui quattro donne rom presidiano le macchinette dei biglietti della metro e chiedono il pizzo? Perché in Italia si può trasmettere una serie di successo come Gomorra, in cui tutti i protagonisti negativi parlano con accento napoletano, ma non si può rilanciare l’immagine dei rom che assediano i passeggeri senza essere accusati, dopo due secondi, di razzismo?



Eppure quella foto sarebbe altrettanto insopportabile se a taglieggiare fosse un gruppo di forlimpopolesi o di islandesi. Soprattutto: se le stazioni e la metropolitana stanno vivendo un odioso assedio, in cui le giovani borseggiatrici rom con neonati sono così tante che prima o poi per sbaglio si borseggeranno tra di loro, perché non si può chiedere di affrontare il problema in modo pragmatico, senza essere accomunati a chi davvero semina odio contro i nomadi sui social network; senza trovarsi con chi ha perpetrato per giorni la bufala stratosferica di una inesistente marcia dell’orgoglio rom a cui doveva partecipare pure il sindaco o con chi pubblica fotomontaggi da prima elementare di Marino vestito da zingara (come se con i sindaci precedenti non vi fossero identici problemi). Ecco: perché per una volta non si ragiona, in modo pratico, su come difendere l’anziana romana che piange perché l’hanno circondata, umiliata e le hanno rubato il portafoglio?



mauro.evangelisti@ilmessaggero.it

twitter: @mauroev