Immigrati, quel quartiere che si ribella agli estremisti

di Marco Pasqua
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Domenica 23 Novembre 2014, 22:27 - Ultimo aggiornamento: 24 Novembre, 11:44
#Lega e #CasaPound assieme.

Più che l'Infernetto,

mi immagino così l'inferno

@MarciPirovano




Hanno cercato in ogni modo di coinvolgere i residenti, cavalcando l'onda del malcontento rabbioso che attraversa e scuote le periferie. Una campagna di odio virale contro gli immigrati, con la quale gli estremisti di destra hanno infestato muri cittadini e bacheche virtuali. Dai Fascisti del Terzo Millennio di CasaPound – protagonisti, pochi giorni fa, di una violenta aggressione ai danni dei tifosi dell'Ardita – agli altri neofascisti, quelli di Forza Nuova. Annusato l'odore dell'insofferenza all'Infernetto e Ostia, dopo gli scontri di Tor Sapienza, hanno dato appuntamento ai cittadini per due sit-in. “Alcuni italiani non si arrendono”, è stato lo slogan – di 'forconiana' memoria – apparso su uno striscione esibito sotto a decine di bandiere tricolori, sventolate da altrettanti militanti dell'ultradestra venuti per protestare contro il centro per immigrati. Una quindicina in tutto, invece, quelli che hanno sfilato davanti al municipio lidense.



Ma il dato che ha segnato, ancora una volta (dopo i risultati da prefisso telefonico alle elezioni amministrative romane), il fallimento delle campagne estremiste animate da un astio cieco, è stata la sostanziale assenza dei residenti. Quelli che i problemi li vivono sulla loro pelle e che chiedono soluzioni (che non si concretizzino nell'assalto ai centri per rifugiati).



La migliore risposta alla radicalizzazione di un tema certamente divisivo è stata questa dignitosissima assenza. Che ora, però, deve essere presa in carico dalle Istituzioni, alle quali spetta il compito di disinnescare la miccia dell'odio razziale.



marco.pasqua@ilmessaggero.it