Famosi per caso, l'ossessione di chi non studia

di Marco Pasqua
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Domenica 26 Luglio 2015, 23:21 - Ultimo aggiornamento: 27 Luglio, 02:03
Fatto il provino per il Grande fratello.

Tutto il paesello in festa. Che degrado.


@gual89



E' un esercito agguerrito, armato di sorrisi, generalmente stucchevoli (magari con qualche puntina di Botox), ma anche smorfie e sguardi per nulla penetranti, anzi, da vuoto pneumatico, che esibiscono nei momenti cosiddetti giusti. Giovanissimi romani, guardaroba ispirato a quello della truppa coatta di Jersey Shore, tacchi da equilibriste e delicatissime unghie alla Dolly Parton, che rimbalzano da un provino all'altro con la stessa superficiale rapidità con la quale saltellano per i privé delle discoteche.



Sognano di raggiungere la dea Notorietà, ma pretendono di poterlo fare senza aver studiato, direttamente dalla porta dei reality, fabbriche di illusioni più o meno solide. Una schiera di aspiranti gieffini, che punta sulla forza di pettorali e rossetti rosso-fuoco ma, soprattutto, sull'aiuto della fortuna. «Se ci è riuscito X che faceva il cameriere, perché non io?», è il mantra ripetuto come una preghiera laica. Diventare famosi, per caso. Del resto, 15 minuti di celebrità non si negano a nessuno, Warhol docet.



E poco importa se esista un altro coraggioso plotone di ragazzi che passano anni nelle Accademie, girano per festival, cercando sempre di migliorarsi. Ambiziosi e talentuosi, consapevoli che il successo non si trova solo nelle stanze da letto. La notte non sfilano nei privé, sperando di conquistare il produttore di turno, perché la mattina, spesso, devono alzarsi presto per le prove di uno spettacolo o per frequentare un corso o andare a lavorare in un bar per poter continuare ad alimentare il loro sogno. E realizzarlo solo con dignità e tanta fatica.



marco.pasqua@ilmessaggero.it