Quarticciolo, Remo, dal gobbo
agli spaghetti western

Quarticciolo, Remo, dal gobbo agli spaghetti western
di Laura Bogliolo
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Domenica 1 Dicembre 2013, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 15:17

Ha quella faccia da cinema che difficilmente dimentichi: al Quarticciolo � semplicemente Remo, nella storia degli Spaghetti Western, genere di culto, � Ray O'Connor, il capo dei ladroni messicani che sfidava Terence Hill e Bud Spencer in Lo chiamavano Trinit�. Le sue foto con autografo sono un'attrattiva nel bar Conti di viale Palmiro Togliatti. «Vivo qui da tempo» dice Remo Capitani, 87 anni, che ricorda i «voli da cavallo come stuntman nei film, la vita negli studi cinematografici di Cinecittà accanto a Federico Fellini, Roberto Rossellini, Carlo Lizzani».



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«Ho sempre amato il cinema – dice Remo – ho pianto per la morte di Giuliano Gemma, era un mio grande amico». Uccidi e muori, Dio perdona e io no, I quattro dell'Ave Maria, Django il bastardo, fino a Gangs of New York e The Passion alcuni dei film nel quale Capitani ha lavorato. Remo ricorda anche «l'amicizia con Totò, le riprese di Ben Hur», le mani strette a Charlton Heston e Mel Gibson. Oltre 300 i film interpretati da Remo Capitani, che custodisce anche i ricordi del Gobbo del Quarticciolo. «Era mio vicino di casa quando abitavo in via dei Ciliegi: ricordo il racconto della caduta dalle scale che gli procurò la lesione alla schiena e quando venne catturato e rinchiuso in via Tasso: quando uscì era irriconoscibile».

laura.bogliolo@ilmessaggero.it

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