In giro in auto con i marmi di Pompei, il colpo degli americani salta a Fiumicino

In giro in auto con i marmi di Pompei, il colpo degli americani salta a Fiumicino
di Giulio Mancini
3 Minuti di Lettura
Martedì 16 Settembre 2014, 01:29 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 11:09
Se ne andavano in giro per mezza Italia con un pezzo di ”cornicione” in marmo demolito da un antico edificio degli scavi di Pompei.

E solo per una dimenticanza non se lo sono portato negli Stati Uniti, dove hanno fatto rientro dopo una vacanza divisa tra Napoli e Roma. Verranno raggiunti da una denuncia per appropriazione di bene dello Stato.

E’ la rocambolesca vicenda scoperta ieri mattina dall’addetto di un noleggio di auto dell’aeroporto di Fiumicino che ha immediatamente avvertiti i carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio culturale di Roma. Per un soffio non sono riusciti ad acciuffare i responsabili che, se intercettati prima di salire a bordo dell’aereo, avrebbero rischiato la reclusione fino a quattro anni ed un’ammenda di oltre cinquemila euro.



Questa la sequenza così com’è stata ricostruita dai militari. Ore 9,30, presso lo sportello di una delle maggiori compagnie di autonoleggio al parcheggio multipiano B, arriva un monovolume Peugeot 3800 per la riconsegna. Al volante c’è una donna. Al suo fianco il compagno. Lei ha 34 anni, ha intestato il contratto di noleggio e risulta residente in una cittadina dello stato del Michigan e l’uomo sembra coetaneo. Sono entrambi americani e si sottopongono, come da prassi, al controllo della vettura affittata in una filiale di Napoli.

La ricognizione esterna è negativa, non ci sono ammaccature o graffi. I due stranieri raccolgono i loro bagagli, firmano le carte per il pagamento e si avviano al terminal D per raggiungere i varchi per l’imbarco.



«Come si fa sempre - spiega Raffaele Fabozzi, l’impiegato al quale si deve lo straordinario recupero artistico - quando i clienti si sono allontanati, apriamo la vettura e controlliamo accuratamente ogni sua parte. Così, sotto il sedile del guidatore, posteriormente, ho notato un grosso incarto. Sono andato a tirarlo via e ho sentito che pesava abbastanza».



Fabozzi mai avrebbe potuto pensare che in quel pacco avvolto nella carta si nascondesse un reperto archeologico di immenso valore: un pezzo di lesena in marmo, lunga 25 cm nel suo lato maggiore, e dal peso di dieci kg. Il pezzo, in parte tinto della caratteristica pittura rossa, manco a farlo apposta era avvolto nella mappa turistica degli scavi di Pompei. «Ho chiamato immediatamente il 112 e dal centralino mi hanno invitato a contattare i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio culturale di Roma» riferisce l’impiegato dell’autonoleggio.



Gli esperti militari, dovendo raggiungere l’aeroporto di Fiumicino dalla loro sede di via Anicia, a Trastevere, sono arrivati dopo un paio d’ore. E, una volta sul posto, hanno confermato valore e provenienza del reperto così come il maldestro tentativo di portarlo fuori dall’Italia. Immediatamente hanno tentato di mettersi in contatto con il Servizio Traffico aereo dello scalo per cercare di bloccare a coppia di turisti.



I due ”predoni” sono risultati decollati sul volo DL237 della Delta Airlines con destinazione Detroit. Programmato per le 11,15, l’aereo è partito alle 11,45 ma quella mezz’ora di ritardo non è bastata per favorire l’arresto della coppia che verrà raggiunta in patria dalla denuncia per ricettazione e tentativo di esportazione di un bene archeologico dello Stato. Il reperto è stato ritirato dai carabinieri che, dopo verifica da parte degli archeologi per la conferma della provenienza, lo restituiranno alla Soprintendenza di Pompei.



La moda di trafugare ”souvenir” artistici e reperti archeologici era stata già denunciata due anni fa dal dirigente della Polizia di Frontiera dello scalo romano, Antonio Del Greco. «E’ sempre più frequente sequestrare sampietrini, antichi e moderni, insieme ad altri reperti archeologici, tra cui anche alcune parti di mosaici di epoca romana, una pietra miliare e diversi frammenti di roccia vulcanica».
© RIPRODUZIONE RISERVATA