IL PROVVEDIMENTO
«Se la rotazione dei vigili sia connessa a questa improvvisa e proditoria iniziativa lo scopriremo con l'indagine», ha spiegato Clemente a Marcello De Vito, capogruppo capitolino M5S, rispondendo alla domanda se ci sia un legame tra le assenze dei vigili a Capodanno e la nuova riforma. «L'assenza del 31 è un fatto che ha colpito il corpo nelle sue abitudini e nelle sue certezze - ha aggiunto il comandante - Noi abbiamo deciso, con l'amministrazione, di procedere a una rotazione non degli incarichi ma territoriale. Anche Cantone è intervenuto, chiamato non da me ma dai sindacati, dicendo che è la scelta migliore, quindi abbiamo provveduto ad avviare il Piano».
IL RIFIUTO
Per i vigili urbani però il provvedimento «è un bluff». «Quelli trasferiti di certo non lavorano nei posti decisivi - tuonano i sindacati - si tratta di amministratori di software dei computer nei gruppi, di personale che si occupa di buste paga, centralinisti, segreterie. Insomma di certo non si tratta di persone che come ormai siamo abituati a sentire hanno a che fare con reparti chiamati in causa con l'inchiesta di Mafia Capitale o altro». Ne è convinto anche il coordinatore romano dell'Ugl, Marco Milani: «Si tratta di trasferimenti senza cambio di mansione.
Cioè quello che facevano in gruppo lo vanno a fare in un altro. Se fosse stato un avvicendamento di mansioni invece e non solo di territorio lo avremmo difeso questo piano, perché così oltre ad eliminare le sacche di possibile corruzione si creava un progetto reale. E allora viene da pensare che è tutto un bluff». Della stessa idea è il segretario romano del Sulpl, Stefano Giannini: «A questo punto propongo che la rotazione sia fatta per tutti in contemporanea perché se è valida è inutile dilazionare i trasferimenti». Per Gabriele Di Bella storico dirigente sindacale Fiadel: «Molti di questi primi trasferimenti toccano persone che andranno in pensione tra pochi mesi, tutto questo innesca un processo di accelerazione verso il pensionamento senza alcun concorso in programma. Quindi se già il numero degli agenti non è adeguato a una città come Roma, andrà solo peggio».