Roma, vigili assenteisti, indagati 11 medici: dottori certificarono patologie inesistenti

Roma, vigili assenteisti, indagati 11 medici: dottori certificarono patologie inesistenti
di Michela Allegri
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Giovedì 2 Aprile 2015, 05:57 - Ultimo aggiornamento: 13:19
Messi alle strette dagli inquirenti, i medici "disonesti" che avrebbero favorito i vigili assenteisti nella notte di Capodanno cadono uno dopo l'altro. Il numero dei camici bianchi che hanno ammesso di aver compilato certificati di malattia senza aver visitato i pazienti sale a 11, e per tutti è scattata l'elezione di domicilio, che equivale praticamente all'iscrizione sul registro degli indagati, con l'accusa di falso.



La confessione è arrivata durante le ultime tornate di audizioni effettuate dai carabinieri di piazzale Clodio che, nei giorni scorsi, hanno ascoltato un centinaio di sanitari. I pm Nicola Maiorano e Stefano Fava hanno in programma di sentire gli autori di 638 certificati potenzialmente ambigui, e sono partiti interrogando i dottori che hanno compilato i 31 referti definiti "sospetti" nella relazione preliminare che il comandante Raffaele Clemente e la vice Raffaella Modafferi hanno inviato in Procura. Secondo chi indaga, i "pizzardoni", favoriti da medici-amici, avrebbero sfruttato la documentazione irregolare per disertare il lavoro tra il 31 dicembre e l'1 gennaio.



Anche nei confronti dei caschi bianchi destinatari dei certificati "taroccati" ci saranno conseguenze: gli inquirenti formalizzeranno la loro iscrizione sul registro degli indagati con l'accusa di truffa. E non è tutto. Dalle indagini è emerso che alcuni medici precedentemente interrogati avrebbero fornito false dichiarazioni. Avrebbero detto di aver visitato i pazienti, mentendo. Gli accertamenti svolti dalla polizia giudiziaria, però, hanno confutato le loro affermazioni. Ora, i dottori rischiano anche l'imputazione per aver fornito testimonianze non veritiere.



LE PROGNOSI Le indagini, però, sono ancora alle battute iniziali: l'elenco di sanitari sospettati di aver certificato in massa la malattia dei vigili assenteisti, e i relativi giorni di prognosi, in alcuni casi eseguendo la diagnosi telefonicamente, potrebbe presto allungarsi. Al vaglio degli inquirenti ci sono infatti 767 assenze registrate nel turno notturno e seminotturno di Capodanno. 571 agenti hanno presentato giustificazioni per malattia, 63 per aver donato il sangue, 81 per l'applicazione della legge 104 (relativa all'assistenza di familiari malati o disabili) e 23 in relazione alla legge 53 (permessi per gravi motivi familiari).



I 31 medici finiti nel mirino del comandante Clemente, come si legge nella relazione depositata in Procura, «hanno, tra l'altro, dato prognosi comprendendo il giorno antecedente, in alcuni casi anche due, a quello della reale visita presso l'ambulatorio. In un caso, il sanitario ha certificato la visita presso un albergo». Dagli accertamenti, inoltre, è emerso che alcune visite sarebbero state effettuate presso località di villeggiatura.



SCIOPERO BIANCO Nel frattempo, alla luce delle recenti ammissioni, i nuovi indagati allungheranno la lista in cui compaiono anche tre caschi bianchi accusati di tentata interruzione di pubblico servizio. Secondo l'accusa, avrebbero spinto alcuni colleghi a disertare il turno organizzando uno sciopero bianco non autorizzato che sarebbe stato pubblicizzato attraverso i social. A detta dei magistrati, non presentandosi in massa, i vigili potrebbero aver voluto protestare contro la rotazione "anticorruzione" messa in programma dal comando.



Alla stessa conclusione è arrivata anche l'Autorità di garanzia per gli scioperi, presieduta da Roberto Alesse: lo scorso 3 marzo, al termine di un'istruttoria, ha deliberato una sanzione di 100 mila euro a carico delle organizzazioni sindacali responsabili delle assenze nella notte di San Silvestro. Secondo il garante, infatti, a Capodanno si sarebbe verificata una forma anomala di protesta non autorizzata.