Roma, «Ha soltanto una laringite»: giovane torna a casa e muore

Roma, «Ha soltanto una laringite»: giovane torna a casa e muore
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Lunedì 23 Novembre 2015, 08:44 - Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 17:57
L'avevano mandato a casa sabato pomeriggio con la diagnosi di una semplice laringite ma Daniele Rossi, giovane di Lanuvio, una volta tornato a casa si è sentito di nuovo molto male.



Il 27enne, addetto alle pulizie nella discarica di Roncigliano ad Albano, soffriva da sabato mattina di un forte mal di gola. Al peggiorare del dolore e di un insolito gonfiore che gli stringeva le vie respiratorie, Daniele ha deciso di recarsi in ospedale, al pronto soccorso di Velletri, intorno alle 16 e 20. I medici di turno del pronto soccorso dopo averlo visitato, gli hanno diagnosticato una laringo faringite acuta e lo hanno curato con cortisone ed aerosol. Daniele Rossi, dopo un ora circa, viene dimesso e gli viene prescritta una cura da continuare a seguire a casa. Il giovane, pur continuando ad avere il forte mal di gola, torna a casa ma dopo qualche ora le sue condizioni peggiorano: nel tardo pomeriggio, mentre è a casa, in zona Valle Verta, con amici e familiari, tutti riuniti per seguire una partita, si sente di nuovo molto male. La situazione è grave, la gola si gonfia e gli impedisce di respirare. Un amico presente, infermiere di professione, cerca di aiutarlo e, compresa la gravità della situazione, chiede l'aiuto immediato del 118. Ma purtroppo Daniele muorirà dopo un'ora che arriva nuovamente in ospedale, lo stesso ospedale da dove era stato dimesso solo qualche ora prima. I genitori, chiusi in un dolore difficile da immaginare, hanno presentato una denuncia in cui ipotizzano negligenze e responsabilità del personale medico che ha avuto in cura Daniele. Ieri mattina i carabinieri della stazione di Velletri hanno posto sotto sequestro le cartelle cliniche e tutto il materiale riguardante le visite. La salma del giovane di Lanuvio, su disposizione del pubblico ministero di turno, si trova ora presso l'istituto di medicina legale di Tor Vergata, in attesa dell'esame autoptico.



IL DRAMMADaniele, che amava passare il tempo in compagnia del suo cane, un piccolo meticcio di nome Psyco, era impiegato come addetto alle pulizie nella discarica di Roncigliano ad Albano dove lavorava insieme al padre manovratore, amava viaggiare, era tifoso della squadra della Roma ed era sempre pronto a dare una mano agli amici. Ai genitori, insieme al fratello più piccolo e alla sorella maggiore di Daniele, non resta che attendere l'esito dell'inchiesta per chiarire i dubbi sul decesso del 27enne. E soprattutto capire se Daniele poteva essere salvato, se i sintomi identificati come una laringite non fossero invece riconducibili ad allergie mai diagnosticate o ad un insospettabile avvelenamento da agenti estranei. L'esposto dei genitori ha subito messo in moto la macchina dell'inchiesta. Quindi il pubblico ministero ha fatto identificare i medici che hanno seguito la breve degenza del giovane. I loro nomi sono stati iscritti sul registro degli indagati. A carico di tutti potrebbe essere la contestazione di concorso in omicidio colposo. Passaggi ed atti dovuti questi, come l'autopsia, un esame dal quale, però, ci si aspetta le prime risposte.
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