Crimini, furti e borseggi a Roma: non solo l'Inghilterra, anche Francia Usa e Germania allertano i loro turisti

Crimini, furti e borseggi a Roma: non solo l'Inghilterra, anche Francia Usa e Germania allertano i loro turisti
di Giulia Aubry
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Lunedì 18 Agosto 2014, 16:00 - Ultimo aggiornamento: 20 Agosto, 19:27

Per gli americani bisogna tenere gli occhi aperti soprattutto alla stazione Termini, nei bar vicino al Colosseo, Colle Oppio, Campo dei Fiori e Piazza Navona.

I piccoli rapinatori, dicono basandosi su quanto riportato da turisti americani di ritorno negli Stati Uniti, spesso lavorano in gruppo o in coppia e creano diversivi per distrarre il malcapitato. Ma può darsi anche che ti offrano da bere e che nel drink versino del sonnifero. In questo caso, soprattutto le donne, possono diventare oggetto di violenza sessuale.

Per i francesi, invece, il problema sono soprattutto gli autobus in servizio sulle linee 64 e 40 e la metropolitana della linea A, la più “turistica” secondo la loro stessa definizione.

Alle zone già segnalate dagli americani i cugini d’oltralpe aggiungono Fontana di Trevi, Corso Vittorio Emanuele e via del Corso. E se ci si muove con la macchina, meglio tenere saldamente chiusi sportelli e vetri anche con la vettura in movimento.

Più generici i belgi che non entrano nel dettaglio, ma fanno notare che “come turisti in Italia si rischia tutto l’anno di rimanere vittime dei borseggiatori nelle metropolitane, sugli autobus, alle stazioni e negli aeroporti”. E a Roma (ma anche Milano e Napoli) questi mezzi di trasporto sono tutti presenti e ampiamente frequentati.

I tedeschi invece registrano anche le “nuove” tecniche utilizzate nei confronti dei “turisti distratti”, come il “trucco della gomma a terra” o gli “spintoni” in luoghi affollati. Le loro segnalazioni riguardano soprattutto la linea ferroviaria tra l’aeroporto di Fiumicino e la stazione di Trastevere, oltre a tutte le aree nei pressi delle stazioni ferroviarie, dove “è necessario essere più vigili”. E c’è anche una “menzione speciale” che riguarda i furti vicino alla spiaggia, “per esempio a Ostia, vicino Roma”.

Quelli così sommariamente elencati, sono solo alcuni dei consigli per i viaggiatori all’estero che si possono trovare nelle apposite sezioni dei siti dei Ministeri degli esteri statunitense, francese, belga e tedesco.

Non è, dunque, solo il Foreign Office britannico a consigliare ai propri cittadini, in vacanza a Roma , di premunirsi contro borseggiatori e micro-criminalità. E, a differenza di quanto accade con Germania, Belgio, Francia e Stati Uniti, quest’ultimo è un “favore” che comunque ricambiamo, ma con minore enfasi, nel nostro Viaggiare Sicuri del Ministero degli Affari Esteri laddove si sottolinea che nel Regno Unito “sono frequenti i borseggi, soprattutto a Londra nelle strade frequentate dai turisti o sui mezzi pubblici, mentre si registrano furti di oggetti di valore e di documenti d'identità nelle stanze d'albergo”.

Roma caput mundi della microcriminalità? A dire il vero gli americani parlano di un rischio tutto sommato moderato e, nella loro estrema prudenza, mettono in guardia i loro cittadini anche da possibili espressioni di violenza politica, dimostrazioni anti-americane (soprattutto nelle aree che ospitano basi militari statunitensi) e verificarsi di terremoti (con esplicito riferimento al sisma de L’Aquila del 2009).

Ma, come per Francia e Germania, la sezione che elenca ed allerta contro i pericoli causati dalla microcriminalità è la più ampia, sia rispetto agli altri possibili rischi nel paese, sia rispetto alle omologhe sezioni delle altre nazioni europee. E in questo ambito Roma – forse anche perché meta più ambita e ricercata – ha sempre un ruolo “d’onore”, a pari merito o, talvolta, in vantaggio rispetto a Napoli.

Fotocopiate i documenti, non portate telecamere o borse o macchine fotografiche dal lato della strada per evitare furti con il motorino, non lasciate nulla nelle macchine e attenzione ai furti di camper, soprattutto lungo il Litorale. E attenti anche a chi si qualifica come “polizia” o “polizia internazionale”, meglio sempre chiedere un documento di riconoscimento. La lista dei “consigli per i viaggiatori” nel Bel Paese sembra davvero non finire mai, e cambia più nei modi (dal politically correct americano che si attiene rigorosamente ai fatti, alla grandeur con cui i francesi guardano un po’ tutto il mondo) che nei contenuti.

Per il momento nessuno ha ancora aggiunto, alla lista dei rischi e delle truffe, il “pizzo” sui biglietti della metropolitana, mentre ci sono le consuete avvertenze a chi preleva con il bancomat o la carta di credito. Ma c’è da credere che i prossimi aggiornamenti, basati prevalentemente sulle denunce fatte dai turisti al loro rientro nei paesi di provenienza e sull’analisi della stampa nazionale, ci riservino altre sorprese non proprio piacevoli.