Spari a Tor Bella Monaca, morto il diciassettenne raggiunto da due proiettili

Spari a Tor Bella Monaca, morto il diciassettenne raggiunto da due proiettili
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Giovedì 9 Gennaio 2014, 19:40 - Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 19:13

morto dopo due giorni di agonia il ragazzo di 17 anni vittima di un agguato nel quartiere alla periferia di Roma di Tor Bella Monaca. Gli investigatori, intanto, sono a caccia di un'auto vista fuggire a tutta velocità dal luogo dell'omicidio subito dopo l'agguato. A bordo potrebbe esserci stato chi, la sera di martedì scorso, gli ha esploso due colpi di pistola alla testa. Due proiettili che hanno trapassato la testa del giovane, forse vittima sacrificale dell'ennesima guerra tra bande per lo spaccio di droga nella Capitale. Oggi, dopo due giorni di cure e monitoraggio costante, i medici dell'ospedale di Tor Vergata lo hanno dichiarato «clinicamente morto».

Il giovane era stato trovato esanime vicino ad un giardinetto a via di Villabate nel difficile quartiere di Tor Bella Monaca. Tra le ipotesi più accreditate in ambienti investigativi c'è sempre stata quella di un regolamento di conti nell'ambito dello spaccio degli stupefacenti in zona. I carabinieri nel Nucleo Investigativo di Frascati, che indagano sull'omicidio, hanno passato al setaccio l'ambiente familiare del giovane che, a soli 17 anni, aveva già precedenti proprio per spaccio. Il padre è un ex narcotrafficante detenuto in carcere ed anche la madre ha alcuni precedenti. Non frequentava la scuola, nè lavorava, così come molti suoi coetanei nel quartiere alla periferia sudorientale della Capitale, troppo spesso teatro di delitti legati soprattutto al degrado ed alla microcriminalità.

I militari stanno ora passando al setaccio le immagini delle telecamere in strada per poter risalire agli autori dell'omicidio. Al vaglio anche le ultime telefonate del 17enne che, però, al momento dell'omicidio, non era in possesso del suo cellulare. I tabulati potranno comunque essere determinanti per capire se il giovane sia stato vittima di una trappola tesa dai suoi killer. Chi ha sparato, comunque, ha usato una pistola a tamburo, visto che non sono stati trovati bossoli, e potrebbe aver esploso anche altri colpi oltre ai due che hanno trapassato il cranio della vittima. Lo scopo dei carabinieri è fare luce sulla vita privata e sulle amicizie del giovane, per ricostruire la dinamica di una vicenda che molto probabilmente si inquadra in un contesto criminale. Ma per ora nessun'altra ipotesi viene esclusa del tutto.

Alcuni testimoni hanno detto di aver visto un'auto fuggire subito dopo l'agguato mortale. Proprio a due passi dal luogo dell'omicidio, sono state ritrovare anche alcune dosi di cocaina, anche se non è ancora chiaro se appartenessero alla vittima.

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