Tifo violento, arriva la stretta: daspo raddoppiato ai recidivi

Tifo violento, arriva la stretta: daspo raddoppiato ai recidivi
di Silvia Barocci
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Martedì 6 Maggio 2014, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 08:31
Ora che anche il presidente della Repubblica Napolitano reclama molta severit perch ci che accaduto sabato scorso all’Olimpico non ha nulla a che fare col mondo dello sport, il calcio d’inizio a un nuovo gioco d’attacco all’ inaccettabile violenza ultras dato. All’annuncio del ministro dell’Interno Alfano sul divieto ”a vita” alle manifestazioni sportive (Daspo), seguiranno presto i fatti.



Con un provvedimento che - stando alle intenzioni del governo - andrà in consiglio dei ministri dopo le elezioni e a campionato concluso. Un disegno di legge o un decreto, è presto per dirlo, che allungherà la durata del Daspo in caso di recidiva, lo estenderà a reati commessi anche fuori dallo stadio e lo anticiperà in via preventiva nei casi di rissa o minaccia. I tecnici del Viminale sono al lavoro con quelli di via Arenula, ma al momento si tende ad escludere un inasprimento delle sanzioni penali, limitando il giro di vite alle misure interdittive emesse dal questore tra le quali, appunto, il Daspo.



Club e ordine pubblico Il campionato è agli sgoccioli e la tornata elettorale alle porte. Il premier Renzi non ci sta a che gli scontri tra tifosi diventino un tema da campagna elettorale. Ma l’esigenza di una risposta veloce, che cancelli l’onta di un ordine pubblico ”ostaggio” del capo ultrà napoletano Genny ’a carogna, s’impone. Senz’altro prima dell’inizio del prossimo campionato. Per questo il premier, perentorio, annuncia: «Tra giugno, luglio e agosto convocheremo le società e porteremo un principio fondamentale: le squadre dovranno anche prendersi cura del pagamento dell'ordine pubblico, non voglio che paghino i cittadini». Un ordine pubblico particolarmente sotto stress a Roma, tanto da aver indotto il Viminale alla presentazione, oggi pomeriggio, di un piano ”ad hoc” per la Capitale.



Task force Viminale Le nuove norme sul Daspo si andranno ad integrare con le regole messe a punto, il mese scorso, dalla task force di esperti del Viminale e del mondo del calcio (Coni, Fgic e Leghe) la cui partenza, in via sperimentale, è prevista per l'inizio del prossimo campionato.



La novità più importante è la riorganizzazione degli stadi, per creare settori più piccoli e rendere così più facilmente identificabili i tifosi che urlano cori razzisti, innalzano striscioni vietati, compiono atti di violenza. Viene istituito anche il ”supporter liaison officer”, vale a dire il rappresentante dei tifosi che ogni società deve nominare e che è delegato ad avere i rapporti con le istituzioni e le forze dell'ordine. Una figura che, solo per il fatto di non avere precedenti penali, non potrà mai essere un tipo alla Genny 'a carogna. La task force ha inoltre messo a punto misure per contrastare il fenomeno della contraffazione dei marchi che non solo danneggia i club sportivi ma alimenta un settore, come quello del bagarinaggio o della vendita di magliette o bandiere con loghi contraffatti, sempre più in mano alla criminalità organizzata.



Daspo rafforzato Ma la vera novità normativa riguarderà il divieto di partecipazione alle manifestazioni sportive. Sino ad oggi risultano 5.200 i Daspo "attivi", 2.004 dei quali comminati in quest'ultima stagione. In caso di recidiva di reati commessi all’interno dello stadio, il divieto, che oggi ha una durata di cinque anni, verrà allungato fino a un massimo di 8-15 anni. La seconda novità è l’estensione del Daspo a chi ha commesso delitti quali devastazione e saccheggio, anche al di fuori di manifestazioni sportive. Allo studio, infine, il Daspo preventivo anche nei confronti di chi si è reso protagonista di atteggiamenti di minaccia o di intimidazione di gruppo.
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