Testaccio, aggredito sotto casa mentre butta la spazzatura: salvato dai passanti

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Martedì 2 Settembre 2014, 12:54
Stava andando a buttare la spazzatura sotto casa, a Testaccio, quando stato aggredito da due uomini che gli hanno spruzzato uno spray urticante negli occhi per rapinarlo. E' successo il 20 agosto alle 8 di sera.



A denunciarlo con un esposto inviato alla polizia municipale, Mauro Cioffari, capogruppo Sel Municipio Roma I Centro.«Lo scorso 20 agosto, M.B, un ragazzo di circa 30 anni, è stato aggredito,

a Lungotevere Testaccio, mentre stava andando a gettare la spazzatura nei cassonetti vicino casa. Ad aggredire il ragazzo, per un tentativo di rapina, due uomini che lo hanno bloccato e che gli hanno spruzzato uno spray urticante negli occhi - racconta - Si è evitato il peggio solo grazie all'intervento di alcuni passanti, di alcuni residenti e dei ristoratori di una pizzeria. M.B. è dovuto ricorrere a cure mediche presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale San Camillo».



«Da alcuni mesi, con l'arrivo dell'estate - dichiara Cioffari - il Rione di Testaccio è protagonista di rapine nei supermercati e nelle farmacie, di furti negli appartamenti, di aggressioni a persone e di ripetuti atti vandalici». «Alla violenza e all'insicurezza dei residenti», continua Cioffari, «si aggiunge, in maniera congiunturale, il disagio delle persone senza fissa dimora che sono tornate ad abitare nell'area golenale di Lungotevere Testaccio in corrispondenza dell'argine sinistro del Tevere, tra Ponte Testaccio e Ponte Sublicio. Interi nuclei familiari sopravvivono a due passi dall'acqua, al riparo dalla vista di chi vi transita, in insediamenti abusivi, senza servizi

igienici e in precarie condizioni di sicurezza».



«È più che mai urgente», conclude Cioffari, «al fine di contribuire a dare una risposta all'emarginazione sociale delle persone senza fissa dimora e al diritto dei residenti di vivere in un Rione più accogliente per tutti, riqualificare l'area golenale dell'argine sinistro del Tevere, rimuovere le baracche, trasferire le persone che vi abitano in più adeguate sistemazioni e mettere in sicurezza l'intera zona rendendo il tratto in oggetto nuovamente fruibile».