Fiumara (Security): «Ma Termini non è un suk ora lo Stato tuteli i cittadini»

Fiumara (Security): «Ma Termini non è un suk ora lo Stato tuteli i cittadini»
di Riccardo Tagliapietra
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Martedì 29 Luglio 2014, 08:21 - Ultimo aggiornamento: 08:22
​Li chiamano stalker-territoriali. Termini invasa. Soggetti che molestano costantemente tutti quelli che entrano nel loro territorio di caccia, per ottenere denaro. O rubarlo. Si addentrano fin dentro i lussuosi Frecciarossa». Per Franco Fiumara, capo della protezione aziendale di Ferrovie dello Stato (e vice presidente del gruppo che raccoglie 30 paesi europei tutte le strutture ferroviarie di security), la questione sicurezza è diventata una priorità assoluta e l’azienda sta approntando un piano preciso per contrastare l’incremento dei fenomeni predatori.

Fiumara, cosa non funziona nella sicurezza oggi?

«Mancano rapidità della sanzione e certezza della pena. Così non si tutelano i cittadini. I tre balordi che hanno spaccato il naso al collega che tentava di fermarli, un’ora dopo erano di nuovo in stazione».

Quanti uomini avete in stazione?

«Circa 25. Sarebbero pure sufficienti se si trattasse di operare in condizioni normali. In fondo è lo stesso personale specializzato con cui abbiamo trattato i tifosi. Erano una piaga sociale, oggi i problemi sono stati risolti».

Il prefetto ha definito la stazione un «suk» e che i negozi devono garantire la sicurezza.

«La stazione non è un suk. I commercianti lavorano con la licenza del Comune, pagano le tasse e lo Stato deve tutelare loro e i cittadini. È un centro commerciale e a comprare non ci sono solo turisti, ma anche i romani. Il problema vero è sui binari e alle macchinette. Noi abbiamo riqualificato la stazione, ordine pubblico però e criminali sono un’altra cosa».

Si può risolvere?

«A Firenze lo abbiamo risolto in parte per i viaggiatori usando delle transenne. A Termini però la questione è più complicata, in alcuni momenti l’affluenza supera i 500mila passaggi al giorno».

Come si può fare?

«Stiamo studiando di riattualizzare con criteri moderni quelli che erano i vecchi tornelli della stazione Termini negli anni Venti: controllare l’accesso e regolarlo con 3 accessi alla zona imbarchi».

In Europa com’è?

«In molti Paesi sostanzialmente c’è una risposta diversa del sistema di giustizia. Che è proprio quella che manca a Roma e che attira sempre più malviventi, dando loro un senso di onnipotenza. Pensi che la banda di rom che è stata mandata via dallo scalo di Firenze, che gestiva i furti suddividendo perfino i turni di lavoro, secondo nostre indicazioni interne sarebbe già arrivata nella Capitale».
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