Tentato stupro a via Frattina
Battistoni: «C'è paura ad intervenire
qui noi rischiamo la vita»

Tentato stupro a via Frattina Battistoni: «C'è paura ad intervenire qui noi rischiamo la vita»
di Raffaella Troili
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Domenica 12 Gennaio 2014, 09:31
E’ vero, triste, ma siccome qui si rischia la vita, uno ha paura a mettersi in mezzo. La vita, sì, Gianni Battistoni, presidente dell’associazione via Condotti dice proprio così. «Hanno coltelli, sono armati, si ha timore a intervenire». Come l’altra sera, prima delle 20, nella vicina via Frattina, quando quattro musicisti polacchi ubriachi hanno cercato di violentare una commessa di 24 anni e se la sono presa anche con le due vigilesse intervenute in suo aiuto. Impossibile che il centro fosse deserto, eppure sia la ragazza sia le agenti, hanno sottolineato il fatto che nessuno si sia fermato, abbia cercato di bloccare quei quattro. Molti negozi erano già chiusi, altri avevano ancora i clienti dentro, di gente comunque ne passava tra via Bocca di Leone, via Mario de’ Fiori e via Frattina.



«E’ noto a tutti che dopo la chiusura dei negozi quell’area è un po’ isolata - interviene Viviana Di Capua dell’associazione abitanti centro storico - ma non posso nascondere che l’indifferenza c’è: passiamo indifferenti sopra queste situazioni come su un cumulo di immondizia o una sosta vietata. E’ l’inciviltà acquisita dal cittadino della capitale, frutto anche di un’amministrazione che non riesce ad educare. Nell’individualismo più sfrenato, gli atti di coraggio scarseggiano». Di Capua torna a chiedere un tesserino per i vari artisti di strada e «una vigilanza urbana, i cittadini vogliono stare tranquilli».



«ACCATTONI IN AUMENTO»

Antonella De Gregorio, consigliera di Federalberghi, un hotel a via dei Greci e un’altra attività in mano alle figlie sempre in centro, conosce bene il problema: «I commercianti si chiudono dentro spesso, hanno paura anche nei negozi, la piccola delinquenza è in aumento. Gli abitanti non ci sono più, mentre c’è una presa di possesso del territorio da parte di vere organizzazioni, un racket di delinquenti che si sta allargando. Quelli sotto i nostri occhi non sono artisti di strada, è un insulto ai veri artisti chiamarli così. Sono accattoni mascherati. E da quando è stata presentata la proposta di liberalizzazione delle esibizioni in Comune sono aumentati in maniera esponenziale questi “artisti”, che si sono sovrappongono ad ambulanti e mendicanti». De Gregorio insiste sul patentino. «Questi non hanno regole, non fanno una domanda, non pagano una tassa. Il risultato è quello che è successo giovedì scorso. E quello che è accaduto ai Fori un mese fa: quando un turista è stato aggredito da una finta statua. Che bella figura: altro che salotto buono ormai qui è una corte dei miracoli». Rientrava a casa, l’altra sera, ed è passato davanti ai vigili e alla finanza quando il fattaccio era già accaduto. «Ho guardato dentro le auto, era tutto tranquillo, ma chi si immaginava una cosa del genere?» dice ancora turbato Vittorio Banchetti, presidente dei commercianti di via di Campo Marzio. «Un certo malcostume c’è, le abitudini e la gente stanno cambiando in peggio. E’ un momento di crisi, ci sono più rapine, più furti, dunque serve un maggiore controllo».

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