Teatro di Roma, raddoppiati gli incassi:
600 alzate di sipario, 137 mila spettatori

Teatro di Roma, raddoppiati gli incassi: 600 alzate di sipario, 137 mila spettatori
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Lunedì 6 Luglio 2015, 19:04 - Ultimo aggiornamento: 13 Luglio, 15:07
Un cartellone sterminato quello del Teatro di Roma per l'Argentina e l'India per il 2015-1016, tanto che qualcuno ha chiesto al direttore Antonio Calbi, «ma lo sapete che un anno è fatto di soli 365 giorni?».



Del resto è la prosecuzione della stagione appena chiusa, che è stata un grande successo, come ha sottolineato il sindaco Ignazio Marino, che ha ricordato come ci siano state 600 alzate di sipario +240% rispetto all'anno prima) con 137 mila spettatori paganti e 20 mila per gli spettacoli gratuiti (dati Siae, +155%) con un aumento degli abbonati del 61% a quota novemila. E ricavi al botteghino che hanno segnato un incremento del 100%.



«Un teatro reso più accessibile, capace di parlare a tutta la città oltre che di qualità - ha detto il sindaco, citando anche Pasolini e con accanto l'assessore Giovanna Marinelli -, rispondendo alle intenzioni del Comune che sostiene la cultura pur in un momento di grave crisi come questo».



L'assessore alla cultura della regione Lazio, Lidia Ravera l'ha definito invece «una casa per i cittadini programmata e tenuta aperta con eroismo, vista la situazione», ricordando che la Regione non ha tagliato il suo contributo e che il Teatro, divenuto ufficialmente Nazionale, dovrà aprirsi al territorio fuori della città.



Per Calbi, i numeri rivelano esiti «doppiamente importanti date le condizioni in cui sono stati raggiunti, lavorando tutti i giorni dell'anno, notte di capodanno compresa, perchè il teatro per noi è vita, il teatro è essere, e così abbiamo adottato uno slogan cartesiano: Teatro: dunque sono» e, nell'ottica di un maggiore sviluppo, ha richiesto ancora una volta la riapertura e consegna allo Stabile del Valle.



È seguita un'ora e mezzo di presentazione di spettacoli e iniziative, suddivisi in 14 percorsi tematici capaci anche di intrecciarsi o sovrapporsi, da 'Affari di famiglià a 'Il teatro che danzà, da 'Sconquassi americanì a 'Guerre, conflitti, terrorismì, da 'Roma, il presente il passatò (con replica delle 12 ore di 'Ritratto di una Capitalè, cui poi si aggiungerà 'Ritratto di una Nazionè) a 'Roma per Pasolinì, da 'Classici mai così modernì a 'I teatri del sacrò (per il Giubileo, con 'Vangelì di Delbono).



Una stagione, la prossima, che si apre portando a Roma, all'Argentina, a settembre (e poi all'India a maggio) il teatro contadino delle Ariette e partendo con la 'Medeà del Teatro patologico di Dario D'Ambrosi, cui seguirà uno degli spettacoli legati al centenario della Grande Guerra, 'Milite ignotò di Mario Perrotta. Dopo l'ospitalità agli appuntamenti internazionali di RomaEuropa (da Lepage a Jan Fabre e Maguy Marin, ecc.) inaugurazione il 20 ottobre con 'Il prezzò, vecchio testo di Arthur Miller con Umberto Orsini, che ha chiamato accanto a sè e a firmare una regia per la prima volta Massimo Popolizio, cui seguiranno altri 21 spettacoli con tanti bei nomi di autori, gruppi, attori e registi, sino a giugno, con la chiusura affidata a ricci/forte con "PPP ultimo inventario prima della liquidazione".



L'India anche si apre a settembre con la rassegna 'Short Theatrè e quindi con la ripresa del bello spettacolo di Piero Maccarinelli su 'L'esposizione universalè di Squarzina. A ottobre il via con due spettacoli stranieri, uno armeno e uno lituano, quindi il lavoro di Giovanna Marini 'Sono Pasolinì per coro e attore solista, e a seguire, nelle due sale, altri 34 appuntamenti sino a giugno con la Sarah Kane di 'Cravè con regia di Pierpaolo Sepe, visto al Festival di Napoli.



A questo programma, consultabile sul sito www.teatrodiroma.net e sul primo numero del nuovo magazine cartaceo del Teatro di Roma, si aggiungono le lezioni di 'Luce sull'archeologià dedicate da Eva Cantarella all'Odissea, con letture e commenti, il teatro omosessuale del 'Garofano verdè a cura di Rodolfo Di Giammarco, il ciclo 'La verità vi prego sul denarò (progetto legato all'economia etica e la crisi), la compagnia di Rebibbia, il Laboratorio integrato Piero Gabrielli, il programma per gli spettatori più giovani e giovanissimi, il Cinema sul sipario e Musica all'Argentina (nove concerti con l'Accademia Filarmonica Romana).
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