Opera, il cda ritira i licenziamenti di coro e orchestra

Opera, il cda ritira i licenziamenti di coro e orchestra
di Lorenzo De Cicco
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Lunedì 24 Novembre 2014, 18:48 - Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 19:21
Via libera dal Cda del Teatro dell'Opera di Roma al ritiro del licenziamento collettivo dei 180 membri di Coro e Orchestra , che era stato deciso, sempre dal Cda, lo scorso 2 ottobre, per esternalizzare le masse artistiche e produrre risparmi da 3,4 milioni di euro.



La seduta di oggi in Campidoglio, presieduta dal sindaco Marino, ha approvato l'accordo sottoscritto la settimana scorsa dalle 7 sigle sindacali del Costanzi e che prevede un aumento degli spettacoli fino al 40% in due anni e il taglio ai salari accessori di tutti i 460 dipendenti.



Tra i bonus d'oro tagliati, anche l'indennità sinfonica, quella per gli spettacoli non in forma scenica, che portava ad aumenti in busta paga fino al 100% per i musicisti. Le nuove misure portano un risparmio di 3 milioni di euro. Mentre la fondazione, spiega il sovrintendente Carlo Fuortes, «ora metterà in campo una spending review per tagliare 1,2 milioni di sprechi».



La revoca dei licenziamenti, spiega ancora Fuortes, sarà formalizzata «se domani l'assemblea dei lavoratori approverà l'accordo stesso».



Si conclude così, dopo 54 giorni il progetto di importare nella Capitale il “modello tedesco”. L'orchestra “esternalizzata”, diffusa anche in Francia e Spagna, infatti ha avuto fortuna soprattutto in Germania, dalla Beliner Philamoniker ai Dresden Staatkapelle e in Italia è stata sperimentata dal Regio di Parma, che per anni ha utilizzato una cooperativa di musicisti.



Oggi però il Cda ha fatto marcia indietro. A proporre il ritiro dei licenziamenti lo stesso sovrintendente Fuortes. «Alla luce della firma dell'accordo con le sette sigle sindacali – ha spiegato prima della riunione - proporrò al consiglio di amministrazione di revocare la procedura».



Soddisfatto per l'esito delle trattative il sindaco Marino. «Speriamo che l'accordo venga finalizzato domani- dice il primo cittadino- così da superare la fase di fragilità del teatro e iniziare da subito il suo rilancio su scala nazionale e internazionale, puntando sulle grandi professionalità del teatro stesso».



«Nessuno di noi vuole il danno artistico del Teatro, quindi sapere che tutto si è risolto nel migliore dei modi e veramente con grande buona volontà da entrambe le parti, ci fa veramente contenti.
L'intento è far crescere il Teatro artisticamente, culturalmente, socialmente, dargli veramente una valenza di eccellenza». Lo ha detto Simona Marchini, consigliere di amministrazione della Fondazione Teatro dell'Opera di Roma, al termine del Cda in Campidoglio. Marchini ha affermato che le piacerebbe continuare a dare il suo contributo anche dopo la scadenza del Consiglio di amministrazione a gennaio prossimo.
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