Opera, la Cisl: «Licenziamenti colpa della Cgil». Zingaretti: non mandiamo gente a casa

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Venerdì 3 Ottobre 2014, 11:47
​L'atteggiamento tenuto nei mesi scorsi da parte della Cgil e dei sindacati autonomi, con gli scioperi in occasione della stagione estiva di Caracalla e la decisione di non firmare il piano di risanamento, ha danneggiato il teatro e ogni iniziativa sindacale intrapresa. Lo dice la Cisl per voce del segretario della Fistel Cisl di Roma e del Lazio, Paolo Terrinoni. Terrinoni definisce «un colpo mortale all'Opera, ma anche alla cultura a Roma e in Italia», la decisione del Cda «di avviare la procedura di licenziamento collettivo di 182 persone tra musicisti di orchestra, una decisione che come sindacato «critichiamo fortemente», ma stigmatizza anche «l'atteggiamento della Cgil e dei sindacati autonomi».



Zingaretti «Non c'è nessuna volontà di chiudere il Teatro dell'Opera nè tantomeno di lasciare qualcuno a casa. Al contrario, rispetto a una situazione drammatica e alla concreta ipotesi del fallimento, la scelta è quella di rilanciare l'Opera rifondando il sistema delle relazioni e utilizzando un nuovo modo di lavorare che non intacchi gli artisti e i lavoratori». Lo dichiara, in una nota, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. «Anzi, nelle condizioni date, è necessario dare a tutti una nuova speranza fondata sul rilancio del Teatro. Chi l'ha fatto in Europa ha vinto. Ora ci sono 75 giorni - spiega Zingaretti - per valutare e decidere sulle caratteristiche di questo nuovo rapporto che potrà e dovrà vedere gli artisti protagonisti. Quest'anno abbiamo fatto di tutto per sostenere il Teatro versando in pochi mesi risorse che si aspettavano da anni». «Noi lavoriamo per questo obiettivo, il rilancio dell'Opera, ricordando, in primo luogo a noi stessi, che gestiamo soldi dei cittadini che devono essere impiegati sempre con trasparenza e cura», conclude.