Tavolino selvaggio, l'inchiesta si allarga
l'ombra del racket dietro le cooperative

Tavolino selvaggio, l'inchiesta si allarga l'ombra del racket dietro le cooperative
di Elena Panarella
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Giovedì 11 Settembre 2014, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 08:06

Una ramificazione societaria complessa, un classico gioco di scatole cinesi, una struttura costruita ad arte su un albero di prestanomi per rendere difficili le indagini degli investigatori e i collegamenti con i clan.

È quello che ci sarebbe dietro alcuni personaggi (soci e proprietari) di diversi locali del centro storico.

GLI INTERESSI

Ma dietro c'è anche altro: appalti e concessioni comunali. Alcuni di questi personaggi avrebbero stipulato contratti ancora in essere con i Servizi Sociali del Campidoglio per la gestione di centri di accoglienza per immigrati. Si tratta di realtà affidate a privati o cooperative i cui titolari sono persone, che secondo gli investigatori, sarebbero riconducibili o vicine a soggetti legati alla criminalità organizzata - camorra e 'ndrangheta - e che controllerebbero diversi locali attraverso dei prestanome. Perlopiù immigrati, dipendenti delle stesse attività commerciali.

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