Raccoglieva soldi in contanti e li consegnava nelle mani delle persone giuste. Per non dare nell'occhio, Andrea Borsci, geometra del IX Dipartimento, nascondeva le mazzette nei pacchetti di sigarette. E a volte quasi se ne vantava. «Fumi?», avrebbe detto a una collega e, invece di offrirle una Marlboro, aveva sfoderato 2mila euro in banconote. Borsci è il "grande accusatore" dell'inchiesta sul giro di tangenti che collegherebbe la pubblica amministrazione e la piccola edilizia privata. Era il 2013 quando si presentò di fronte agli inquirenti e, con tono indignato, tracciò una mappa dell'illegalità dilagante all'interno del XIV Municipio. Peccato che avesse dimenticato di precisare che, in molti casi, fosse stato proprio lui a fare da tramite tra impresari e tecnici del Campidoglio, raccogliendo le bustarelle e smistandole a chi di dovere. Ora è finito ai domiciliari per corruzione. Avrebbe ricevuto denaro da Roberto Biagini e Sandro Costantini e lo avrebbe utilizzato per comprare i funzionari Massimo Mazzucco, Stefano Urbinati e Giovanni Grillo. Fino al 2012, Borsci ha lavorato come libero professionista, anche al servizio di Biagini e Costantini, poi è stato assunto presso il IX Dipartimento. Ma, come annota il gip, avrebbe continuato a redigere le pratiche privatamente facendole firmare da una collega. Le stesse pratiche che poi finivano nel suo ufficio, o erano assegnate a tecnici corrotti. Borsci «è pienamente coinvolto nel sistema - scrive il giudice - si muove con capacità e agilità, perseguendo un proprio fine di lucro e assicurando ai suoi ex datori di lavoro un ingiusto vantaggio anche dopo l'assunzione al Comune».
IL SISTEMA
E non è tutto: in sede di denuncia, il geometra avrebbe fornito «una ricostruzione soggettiva del sistema, la cui emersione era ormai inarrestabile, con lo scopo di garantirsi l'impunità». È Biagini a raccontare ai magistrati che, nella storia delle tangenti, Borsci c'è dentro fino al collo: «Mi disse che per ritirare un progetto bisognava bussare con i piedi, nel senso che dovevo pagare.