Elio Toaff, una strada per l'ex rabbino: la targa sarà "scoperta" il prossimo 16 ottobre

Elio Toaff, una strada per l'ex rabbino: la targa sarà "scoperta" il prossimo 16 ottobre
di Laura Larcan
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Lunedì 27 Aprile 2015, 16:56 - Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 13:09
Presto una strada di Roma sarà intitolata a Elio Toaff, Rabbino Capo della Comunità ebraica, scomparso il 19 aprile scorso nella Capitale all’età di 99 anni. L'obiettivo dell'amministrazione comunale è di "scoprire" la targa entro il prossimo 16 ottobre, anniversario della deportazione degli ebrei dal Ghetto. È stata approvata oggi all’unanimità dall’Assemblea Capitolina una mozione che chiede procedure accelerate e «straordinarie» per intitolare «nel più breve tempo possibile una via della città di Roma al Rabbino Capo Elio Toaff». A presentare la mozione, il consigliere del Pd Dario Nanni: «Grazie al voto unanime e visti gli importanti meriti conseguiti nella sua vita, da oggi potrà essere avviato un percorso straordinario che deroghi alle vigenti procedure amministrative». Il prossimo 16 ottobre, nel giorno dell'anniversario della deportazione degli ebrei dal ghetto, Nanni spera che «la Città possa dedicare una delle sue vie al compianto Rabbino Capo della Comunità ebraica di Roma che vanta una presenza ininterrotta di oltre duemila anni nell'Urbe, in quanto le prime testimonianze ne determinano l’insediamento stabile già a partire tra il II e I sec. a.C.».



«Elio Toaff, con il costante impegno nell’arco di tutta la sua vita verso la promozione del dialogo interreligioso - continua il consigliere - è stato uno degli artefici più importanti dell’avvicinamento tra i popoli e le regioni, in particolar modo tra il mondo ebraico e quello cristiano. Lo storico incontro tra Elio Toaff e il Pontefice Giovanni Paolo II svoltosi nella Sinagoga di Roma il 13 aprile 1986, testimonia l’importante lavoro che lo stesso ha dedicato all’incontro tra le due religioni, venendo anche in seguito nominato nel testamento spirituale del Papa Karol Wojtyla. Elio Toaff amava quella che dopo 50 anni era diventata la sua città, spero che Roma saprà rendergli omaggio come per uno dei suoi figli migliori».
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