Ha spiegato Storace: «Ieri sera, alle 21,10, ero in casa, ricevo un'e-mail da un importante dirigente regionale. Quindici giorni dopo l'audizione in Commissione bilancio la Longo mi scrive: ”Gentilissimo Consigliere sono Elisabetta Longo, nuora di Giuseppe Carlucci”».
Giuseppe Carlucci, ha spiegato Storace è stato un grande figura dell’Msi romano. Storace ha continuato: «La Longo mi ha anche scritto: ”Io non so con quale tipo di donna lei sia abituato a interloquire, certamente però non simile a me, perché se no non avrebbe mai adottato un comportamento così poco rispettoso e volgare. Trovo ignobile quello che è successo in Commissione. Mai un tecnico, e io so solo fare il tecnico, è stato destinatario di tanta violenza e maleducazione. Tuttavia, per quanto la riguarda, in virtù del fatto che da trent'anni sono legata a una persona il cui padre ha condiviso una parte di storia con lei, sono anche disposta a rivedere il tutto a patto che lei si dimentichi del mio nome e mi chieda scusa. Non altrettanto vale per l'esuberante signora del Movimento 5 Stelle”. Bene questo secondo me è un tentativo di estorsione e per questo ho dato mandato al mio avvocato di presentare denuncia».
Dopo la rivelazione di Storace, da parte di tutti i gruppi è stata espressa solidarietà al leader de La Destra (e all’esponente del Movimento 5 Stelle, Valentina Corrado, chiamata in causa nelle ultime righe della lettera). E il presidente del consiglio regionale, Daniele Leodori, ha spiegato: «Sono convinto che alla ripresa dei lavori la giunta potrà annunciare la sua presa di posizione rispetto a un fatto così grave».
La seduta è stata sospesa ed è ripresa nel pomeriggio. L’assessore alla Sicurezza, Concettina Ciminiello, ha comunicato al consiglio:
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