Giovane pestato dopo Roma-Inter
Nove poliziotti condannati a 4 anni

Giovane pestato dopo Roma-Inter Nove poliziotti condannati a 4 anni
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Mercoledì 4 Giugno 2014, 12:38 - Ultimo aggiornamento: 5 Giugno, 18:12
Sono stati tutti condannati a quattro anni di reclusione ciascuno i nove agenti della polizia accusati di aver picchiato Stefano Gugliotta, il giovane di 26 anni arrestato il 5 maggio del 2010 durante gli incidenti avvenuti al termine della finale di Coppa Italia Roma-Inter.



La procura aveva chiesto di condannare Leonardo Mascia a tre anni di reclusione; due anni la pena che era stata invece sollecitata dal pm nei confronti degli altri imputati. Non solo, il tribunale ha disposto che gli imputati risarciscano Gugliotta: 40mila euro la somma individuata dal collegio a titolo di risarcimento che dovrà essere versato in solido dagli imputati. Secondo l'accusa i nove (Leonardo Mascia, Guido Faggiani, Andrea Serrao, Roberto Marinelli, Adriano Cramerotti, Fabrizio Cola, Leonardo Vinelli, Rossano Bagialemani, Michele Costanzo) «tutti appartenenti al reparto Mobile della polizia, agendo con abuso di potere e violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione» avrebbero causato a Gugliotta «lesioni gravi» alla mandibola.



Quella sera il giovane, che è rappresentato dall'avvocato Cesare Piraino, al termine della finale di Coppa Italia tra Roma e Inter, partita che vide a casa, fu bloccato dalle forze dell'ordine e poi arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Il ragazzo sostenne di non essere stato quella sera allo stadio ma si esservi passato nelle vicinanze mentre, a bordo di uno scooter con un amico, si stava recando alla festa di un cugino. Sette giorni dopo l'arresto per resistenza a pubblico ufficiale, Gugliotta fu scarcerato. Secondo il pm, gli agenti in servizio di ordine pubblico per la partita dell'Olimpico,«in una zona non interessata agli scontri (viale Pinturicchio) e senza che ricorressero esigenze di tutela dell'ordine pubblico o di contrasto di particolare resistenza», intimavano l'alt al ciclomotore guidato dal giovane romano.
Quindi l'aggressione da parte di uno degli agenti che avrebbe colpito il ragazzo al volto «schiaffi, manate e manganellate». Successivamente sono intervenuti gli altri 8 colleghi che «colpivano» il giovane «con calci, pugni e manganellate una delle quali particolarmente violenta alla testa che gli faceva perdere i sensi». Nel disporre le condanne, inoltre, il collegio ha escluso l'aggravante delle lesioni gravissime che avrebbero causato un danno permanente.
Lo ha stabilito la X sezione del tribunale penale collegiale presieduta da Vincenzo Terranova.




«Giustizia è stata fatta». Così Stefano Gugliotta commentando a caldo in lacrime la condanne a quattro anni di reclusione inflitte nei confronti di nove agenti accusati di averlo picchiato durante gli incidenti avvenuti al termine della finale di Coppa Italia Roma-Inter. Così anche la madre di Gugliotta, il padre, la fidanzata e alcuni amici presenti in aula che si sono stretti in abbraccio non riuscendo a trattenere la gioia e dicendosi tutti «soddisfatti». «Non si può mai essere contenti quando vengono condannate delle persone specie come in questo caso se agenti di polizia - ha commentato Cesare Piraino, avvocato di Gugliotta - Se l'impostazione accusatoria era corretta la pena da infliggere non poteva essere di modesta entità come chiesto dal pm». A sostenere la famiglia Gugliotta c'erano anche Lucia Uva e Claudia Budroni, familiari di altri persone che sarebbero decedute dopo interventi delle forze dell'ordine. «Noi siamo tutte unite», dice Claudia.
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