Termini, racket dei parcheggiatori abusivi
Sosta con pizzo anche sulle strisce blu

Termini, racket dei parcheggiatori abusivi Sosta con pizzo anche sulle strisce blu
di Elena Panarella
3 Minuti di Lettura
Sabato 23 Agosto 2014, 07:39 - Ultimo aggiornamento: 07:51

Una cattiva abitudine che non passa mai di moda: il fenomeno dei parcheggiatori abusivi. Spesso in servizio anche sulle strisce blu.

Piazza dei Cinquecento continua ad essere ostaggio degli abusivi. Le strade più colpite accanto alla stazione Termini: via Marsala e via Giolitti. Piccole bande organizzate di parcheggiatori abusivi gestiscono gruppi di sbandati piazzati in tutta la zona a chiedere monete. Sbucano all’improvviso da dietro un cespuglio o un muretto. Avvistata la preda non la perdono di vista. La seguono e non la mollano fino a quando lo sfortunato automobilista non «sgancia almeno uno o due euro». Pena, una bella riga sulla carrozzeria. Ironia della sorte però anche alcuni di loro devono pagare il pizzo. A un tizio che tiene sotto controllo i loro movimenti. Li controlla da lontano e si presenta ogni tanto durante la giornata per ritirare l’incasso. Insomma, è una storia infinita quella dei parcheggiatori abusivi attorno alla stazione. Molti di loro arrivano addirittura la mattina con il treno da Napoli, altri restano a dormire nei paraggi insieme a tanti altri disperati. Altri ancora sono rom che vivono nei campi sparsi nella Capitale.

STRISCE BLU

È una lotta quotidiana dentro la quale cade lo sfortunato automobilista ogni volta che va a parcheggiare nell’area sosta custodita. Sono tanti, troppi. Tengono sotto controllo persino le viuzze laterali, quelle che si immettono sul piazzale, a due passi dal capolinea degli autobus. Qui cambia solo l’importo: «Vanno bene pure cinquanta centesimi», urlano da lontano gli abusivi. Poco conta se, nella strada, sono presenti le strisce blu. Loro sono lì, con la mano tesa insistentemente. «Ma come? Pago già per il parcheggio, devo pagare anche voi?». Le proteste degli automobilisti non servono a nulla. «Una piccola offerta, così stai tranquillo che non succede niente», risponde sfacciato il parcheggiatore che controlla un gruppetto di cinque ragazzini. Complice la fretta per un treno che parte o un parente che arriva et voilà la mancia è assicurata. Insomma il parcheggio di piazza dei Cinquecento, è terra loro. Una situazione che manda in confusione gli automobilisti, quasi sempre costretti a pagare una doppia tariffa di parcheggio, una dovuta, l’altra no, che si presenta come vero e proprio pizzo. Se però si supera indenni questa fase, il “collega” lo incontri al momento del pagamento presso la cassa automatica: anche in questo caso, l’obolo è a piacere. «Non rubiamo i soldi - tiene a precisare Alex, che sta lì solo da un mese - aiutiamo a parcheggiare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA