Si sarebbe appropriata di dodici costosissimi orologi che avrebbe dovuto solamente stimare per conto dell'ex calciatore della Lazio e della nazionale italiana, Giuseppe Signori.
Una circostanza della quale - dopo la denuncia presentata dall'attaccante biancoazzurro ormai in pensione - Patrizia Trimarchi, dipendente di un compro oro di via Boccea, sarà chiamata a dare spiegazioni davanti al giudice della seconda sezione penale del tribunale monocratico di piazzale Clodio.
LA MOGLIE
L'imputata, accusata del reato di appropriazione indebita, avrebbe infatti ricevuto i preziosi dalla moglie del calciatore nel 2010 e avrebbe poi mancato di restituirli malgrado le richieste del legittimo proprietario, raccontando di averli impegnati per errore presso il Monte di Pietà.
L'ANELLO
Il compito dell'imputata è semplicemente quello di far eseguire una perizia sulla merce ma, quando la vittima si decide a chiedere indietro i suoi oggetti, lo avvisa di non esserne più in possesso. «Nel corso dei mesi - ha spiegato Signori- nonostante svariati tentativi, non sono più riuscito a rientrare in possesso degli orologi e dell'anello. Anzi la dipendente mi ha riferito che purtroppo, per un mero errore da parte della ditta, i miei averi erano stati impegnati al Monte di Pietà». Solamente un mese più tardi rispetto allo spiacevole incidente capitato all'attaccante, sette degli orologi scomparsi sarebbero poi stati identificati con quelli trovati in possesso del presunto ricettatore.