«Con Alberto c'era amicizia, con Aurelia di più...». Eredità Sordi, parla l'autista accusato di raggiro

«Con Alberto c'era amicizia, con Aurelia di più...». Eredità Sordi, parla l'autista accusato di raggiro
di Valeria Arnaldi
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Lunedì 20 Ottobre 2014, 17:30 - Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre, 15:44
​“Con Alberto c’era amicizia, ma con la signorina Aurelia c’era di più. Facevamo colazione insieme, quando Alberto si arrabbiava con me, lei mi difendeva. Il giorno delle donazioni, c’erano due direttori di banca e i soldi sono stati svincolati. Se avessi mai pensato che Aurelia Sordi era incapace di intendere e volere mi sarei fatto fare un testamento e oggi starei aspettando l’apertura”.



Arturo Artadi, lo storico autista della famiglia Sordi, accusato di raggiro, ha rilasciato una videointervista ai microfoni di Domenica Live per parlare delle accuse mosse contro di lui. Sono dieci in tutto le persone indagate.

“Mi è stato detto che la signorina Aurelia ha chiesto più volte di me - ha proseguito Artadi - ma io alla fine non ho potuto fare niente. Adesso devo andare avanti. Porto dentro tanti ricordi di Alberto e Aurelia. Dimostrerò che sono innocente. Non ho nulla da rimproverarmi, ho dato la mia vita a quella famiglia. Rifarei tutto quello che ho fatto. So che Alberto e Aurelia da lassù mi danno una mano”.

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