Simona, morta al San Giovanni: i carabinieri denunciano due medici per omicidio colposo

Simona, morta al San Giovanni: i carabinieri denunciano due medici per omicidio colposo
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Giovedì 9 Gennaio 2014, 12:52 - Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 22:39

Due medici dell'ospedale San Giovanni sono stati denunciati, dai carabinieri della compagnia di Piazza Dante, per omicidio colposo in relazione alla morte di Simona Riso, la ragazza trovata in fin di vita nel suo cortile condominiale a Roma in via Urbisaglia il 30 ottobre scorso.

Per il Pm la ragazza non avrebbe ricevuto tempestivamente le cure necessarie a salvarle la vita. I medici avrebbero piuttosto dato la precedenza alla verifica della violenza sessuale denunciat dalla giovane piuttosto che curarne le lesioni dovute alla caduta. La ragazza, infatti, avrebbe detto ai soccorritori di essere stata violentata. Ma, secondo gli inquirenti, la frase si sarebbe riferita a una violenza subita dalla donna molto tempo prima. I medici indagati sono uno del pronto soccorso e l'altro di Ginecologia.

La storia. Simona Riso, la ragazza di 28 anni, che si sarebbe tolta la vita la vita lanciandosi dal terrazzo dello stabile in cui viveva a Roma, aveva sospeso senza comunicarlo la terapia farmacologica. È quanto emerge dall'attività di indagine della Procura che sta cercando di chiarire i motivi che avrebbero portato la ragazza di origini calabresi al drammatico gesto.

In base a quanto accertato dagli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani, la ragazza era in cura presso un centro di assistenza psichiatrica: gli specialisti avevano disposto un protocollo farmacologico per Simona che però nei giorni precedenti alla morte aveva deciso di non seguire più. Una decisione che potrebbe essere strettamente legata a quanto messo in atto la mattina del 30 ottobre. Gli inquirenti comunque sono al lavoro sulle cartelle cliniche giunte dalle varie strutture che in questi anni hanno avuto in cura la ragazza, anche quelle di Milano dove Simona ha vissuto alcuni mesi insieme alla sorella. Ed è proprio sull' ambito familiare che gli inquirenti puntano anche la loro attenzione per cercare di definire i contorni degli abusi che Simona avrebbe subito da bambina per mano di una persona a lei molto vicina.

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