Roma sotto scorta, 200mila telecamere in rete per blindare anche le periferie

Roma sotto scorta, 200mila telecamere in rete per blindare anche le periferie
di Morena Izzo e Alessia Marani
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Martedì 24 Novembre 2015, 08:16
Roma blindata e “taggata” per il Giubileo, a volere usare le parole del premier Renzi che sul fronte anti-terrorismo ha rilanciato l'importanza delle telecamere come prevenzione. Duecentomila quelle che Roma sta montando sostituendo man mano i pali della luce, anche nelle periferie. Una sfida. L'obiettivo è arrivare preparati per la primavera, perché come ha detto il prefetto Franco Gabrielli, è quello il momento clou, quando «oltre ai pellegrini per l'Anno Santo straordinario, avremo a Roma il flusso maggiore dei turisti e con maggiore presenza di visite. Moduleremo gli interventi a seconda dei singoli eventi e delle presenze a Roma». A febbraio il corpo di Padre Pio sarà esposto in Vaticano, poi arriverà la Pasqua. Fondamentale sarà poter visualizzare volti sospetti. Settantacinque gli occhi elettronici in più che dall'8 dicembre veglieranno solo su San Pietro e le basiliche maggiori; 3000 quelle già collegate con il “bunker” della stazione Termini - la Centrale operativa security - che Atac mette a disposizione h24 in collegamento diretto con le forze dell'ordine per vigilare sulla rete metro. A cui si aggiungono le oltre tremila private, le 1500 della polizia locale, le 1700 della Soprintendenza in musei e monumenti. Con la centrale unica 112 parte anche l'interconnessione “visiva” tra le forze di polizia. Un grande fratello a scudo della Capitale.



LO SCUDO

La presenza sul campo da ieri è massiccia ed evidente. È scattato con due settimane d'anticipo, dopo il venerdì nero di Parigi, il piano di sicurezza per il Giubileo. Roma si è risvegliata superblindata. Con le camionette e i mitra dei granatieri di Sardegna e della Folgore spianati agli ingressi metro; con le pattuglie dei carabinieri e della polizia che fanno la spola, da un'area all'altra della città per vegliare sui luoghi più affollati. I lagunari del reggimento Venezia pattugliano il Tevere. E ancora: agenti di quartiere a piedi, in borghese, squadre a cavallo davanti al Colosseo. I poliziotti salgono sul bus 49 in via Crescenzio, direzione piazza Cavour. Trenta le pattuglie impiegate sui bus. Prati è sorvegliato speciale. Militari alle stazioni Ottaviano e Lepanto della metro.

MENO BORSEGGIATORI



Altri lungo i percorsi che conducono a San Pietro. Via di Porta Angelica è trasformata in check-point. Qui arriva anche il camion dell'Ama a rimuovere i cestini in ghisa, tolti anche dagli ingressi dei Musei Vaticani. È un via vai di auto coi colori del 112, 113 e finanza. «Mai visti così tanti - dice il giornalaio di piazza Risorgimento - bene, così non ci saranno borseggiatori». Intanto sono spariti gli ambulanti abusivi. Controlli rafforzati anche nei luoghi di culto come la Basilica di San Giovanni, di Santa Maria Maggiore, di San Paolo fuori le mura, di Santa Croce in Gerusalemme, di San Lorenzo fuori le mura, di San Sebastiano fuori le mura, di San Pietro in Vincoli, di San Giovanni dei Fiorentini, di Santa Maria in Vallicella e della chiesa di San Salvatore in Lauro. Sorvegliati speciale la Sinagoga e il Ghetto ebraico. In attesa delle telecamere, in periferia monta la preoccupazione. «Hanno blindato il capolinea di Piramide - racconta un utente della Roma-Lido, novantamila passeggeri al giorno - ma poi le stazioni lungo la tratta sono deserte. Stamani a Castelfusano persino i tornelli erano spalancati». Da ieri il Pnfd, sindacato di polizia, ha messo a disposizione il numero 3465407799 dedicato a chi della comunità musulmana voglia fare segnalazioni di sospetti, mentre agenti volontari fuori dell'orario di lavoro saliranno comunque su treni regionali e metro per vigilare.