Scontrini e igiene al setaccio i locali di Piazza Navona

Scontrini e igiene al setaccio i locali di Piazza Navona
di Elena Panarella
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Venerdì 19 Settembre 2014, 06:20 - Ultimo aggiornamento: 09:19

Nel dedalo di stradine che costeggiano piazza Navona ormai scontro aperto tra esercenti e vigili urbani sulla questione tavolino selvaggio.

Ma ora la faccenda si fa più seria. E i controlli più mirati: niente scontrino, cibo che non è dato sapere da dove proviene e quanto pesa e irregolarità fiscali. Da ieri una task-force - composta anche da 14 ispettori di Aequa Roma, 28 dell'Inps e altri della Asl - ha battuto a tappeto i locali di via Tor Millina e strade limitrofe. L'intervento, che proseguirà nei prossimi giorni, arriva dopo i controlli della polizia municipale che nelle scorse settimane ha evidenziato un'acclarata evasione fiscale.

ACCERTAMENTI

Le verifiche serviranno ad individuare un modulo operativo da replicare anche negli altri Gruppi della municipale. Numerose le irregolarità già riscontrate sia dal punto di vista contributivo che sotto il profilo della sicurezza e igiene dei luoghi di lavoro. In diciassette casi è stata evidenziata la mancata indicazione dei prezzi, del titolo autorizzativo e della vendita a peso netto, di cui sette di rilevanza penale. Mentre sotto il profilo previdenziale sono state riscontrate 14 irregolarità contributive (violazioni alle norme contrattuali e difformità dei versamenti), individuato nello specifico un lavoratore in nero (minorenne e privo di documenti) e accertato un caso di interposizione di manodopera. Per quanto riguarda invece i controlli in materia di igiene e sicurezza, complessivamente sono stati controllati 5 esercizi commerciali che effettuano la somministrazione. In quattro su cinque sono stati riscontrati cambi di destinazione d'uso non autorizzate, mancato rispetto delle norme sulla sicurezza oltre ad una irregolare manipolazione degli alimenti. Sotto il profilo fiscale è stata accertata l'evasione nel 20 per cento dei casi del canone iniziative pubblicitarie. Per le occupazioni di suolo pubblico, invece, è stata riscontrata una elusione nel 30 per cento dei casi. Sulle maggiori occupazioni per altri ingombri del suolo pubblico l'evasione sfiora il 40%, stessa percentuale per la Tari (Tassa rifiuti). Questa ultima attività di controllo, risulta essere particolarmente rilevante, visto che da una prima stima, il tributo evaso ammonterebbe a circa 300 mila euro.