Scontri a Roma, dalla guerriglia danni per quattro milioni alla città

(Foto Cecilia Fabiano - Toiati)
di Riccardo Tagliapietra
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Sabato 19 Aprile 2014, 15:42 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 12:39

​Quanto costa la guerriglia urbana a Roma? Dipende.

Ci sono i costi diretti, vetrine distrutte, forze di polizia impiegate, feriti, mezzi danneggiati, pulizia di strade e scritte su muri e monumenti, corse cancellate dei mezzi pubblici. E i costi indiretti, mancati incassi dei commercianti, rincaro assicurativo per gli atti vandalici e riflessi sul turismo e sull’immagine della città. Oltre ai danni causati alle proprietà private che ogni cittadino è costretto a pagare di tasca propria. L’ultimo corteo, quello del 12 aprile, calcolatrice alla mano, è costato alla città quasi 4 milioni di euro così suddivisi: forze di polizia e feriti quasi un milione di euro, danni ai commercianti (stimati da Confcommercio) 2 milioni di euro e un altro milione scarso tra Ama, la municipalizzata che si occupa delle pulizie e Atac, l’azienda capitolina di trasporto pubblico che ha dovuto rinunciare a corse e clienti, e gli straordinari dei vigili.

Impossibile stimare il danno sull’immagine di Roma catapultata nei tigì di mezzo mondo.

E che dire del ricordo lasciato nell’anima dei turisti costretti a passare il pomeriggio in albergo per evitare di finire travolti da rabbia, violenza e lacrimogeni, com’é accaduto al Majestic, dove una suite da 2.500 euro al giorno si è trasformata in una sorta di bunker superlusso.

LA CONTA INFINITA

Ma ci sono pure manifestazioni antagoniste che sono andate ben oltre, come quella del 15 ottobre del 2011, quando la zona di San Giovanni venne messa a ferro e fuoco. Un milione e 820mila euro di danni subiti solo dal Comune, di cui 1 milione di euro a carico del Dipartimento Lavori Pubblici per rimettere a posto 1.300 metri quadrati di sanpietrini divelti, 485mila euro di cassonetti e cestinI in ghisa danneggiati, 30 pali della segnaletica sradicati. Che sommati a circa 3 milioni di costo medio «garantito» da una manifestazione violenta, sfiora i 5 milioni. Il 19 ottobre scorso, invece, i danni riguardarono mezzi di polizia, feriti, scritte e decine di vetrine di banche e negozi deturpate, molte delle quali in carico ai privati, costretti in alcuni casi a rifondere di tasca propria perché alcune assicurazioni - come registrato da Cna Commercio - avevano dato disdetta, o aumentato la polizza a cifre abnormi. Al centro ci sono viarie galassie antagoniste, centri sociali, alcuni movimenti studenteschi, anarchici, movimenti per la casa, comunità straniere, supportati come nel caso del 19 ottobre da ultras provenienti dalla Campania e dalle curve romaniste, o caso recente, dai centri sociali del Nordest, arrivati in massa come un esercito. Molti di loro, spiegano i rapporti inviati al Viminale da Digos e Nucleo informativo, hanno fatto «campi d’addestramento nei cantieri Tav della Val Di Susa, altri negli stadi». Un antagonismo duro con riflessi pesanti anche sul bilancio comunale.

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