Schianto tra bus e auto a Casalotti
Muore il conducente della macchina
​Sette feriti tra cui due bambini

Schianto tra bus e auto a Casalotti Muore il conducente della macchina ​Sette feriti tra cui due bambini
di Riccardo Tagliapietra
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Sabato 10 Maggio 2014, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 13:50

Una curva cieca, nascosta dagli alberi e dagli arbusti che costeggiano la carreggiata di via Selva Nera a Casalotti. Una zona residenziale in cui la velocità massima dovrebbe essere di trenta orari. È qui che ieri è morto

Cristiano Liberali, 42 anni, di Fiumicino, appassionato di calcio e grande tifoso della Lazio, dipendente dell’Ama, l’azienda capitolina che si occupa di raccolta e smaltimento rifiuti. Uno scontro frontale tra la sua Toyota Yaris e un bus di Roma Tpl che dopo lo schianto ha distrutto il muro di recinzione di una villetta. Feriti anche sette passeggeri, compreso l’autista, tra cui due bambini. Tutti portati all’ospedale in codice verde o giallo, e dimessi dopo le medicazioni. A guardare i mezzi, però, la velocità potrebbe essere una delle componenti che hanno determinato l’epilogo mortale dell’incidente. Il bus ha la parte anteriore sinistra completamente distrutta, mentre l’utilitaria giapponese è irriconoscibile.

LA RICOSTRUZIONE

Verso mezzogiorno e mezzo la Toyota Yaris di Liberati entra in via Selva Nera. È una strada stretta, dove un auto e un bus passano a malapena.

L’uomo sta andando verso casa, ieri non era al lavoro. Il numero 028 di Roma Tpl, che collega via di Boccea in zona Casalotti a San Basilide, è circa a metà percorso. L’ultima fermata è a duecento metri dalla curva maledetta. Nell’autobus ci sono una decina di persone tra cui alcuni bambini. All’altezza della curva, nei pressi del cancello d’entrata di una villetta accade l’imprevedibile. L’autista dello 028 si trova improvvisamente di fronte la Yaris che arriva nell’altra direzione. L’impatto è inevitabile. Frenare è praticamente inutile. L’autista di Roma Tpl nel tentativo di schivare l’auto sterza verso destra, ma l’utilitaria centra in pieno la parte anteriore sinistra del bus, si accartoccia su se stessa, compie mezzo giro e si ferma in mezzo alla carreggiata. L’autobus, invece, finisce contro la recinzione bassa in mattoni di una casa, ne distrugge una parte, ma riesce a fermarsi prima che la cancellata diventi un muro vero e proprio. Il vetro della cabina di guida è a pochi centimetri dal cemento.

LA PAURA

Grida, urla, qualche lamento. I primi a soccorrere i feriti sono alcuni residenti e gli automobilisti di passaggio. Due bambini in lacrime vengono portati fuori dal bus. Qualche ferita leggera e tanta paura. Anche l’autista è un po’ ammaccato, ma sta bene. Liberali, invece, è immobile dentro la Toyota. Non si riesce nemmeno a capire se ha la cintura indossata. Arrivano le ambulanze, ma per estrarre il ferito dalle lamiere dell’auto servono i vigili del fuoco. La cesoia fa a pezzi i montanti dell’utilitaria, l’automobilista viene tirato fuori. Ma per lui non c’è nulla da fare. Secondo i medici è morto sul colpo per la violenza dell’impatto che ha distrutto l’abitacolo dell’auto.

I feriti vengono trasportati dalle ambulanze al Gemelli, al San Filippo neri e all’Aurelia Hospital. La vittima, invece, alla camera mortuaria del Gemelli dove nel pomeriggio arriveranno alcuni parenti per il riconoscimento. Il bus e l’utilitaria vengono sequestrati. E l’autista del mezzo pubblico sottoposto agli esami di rito.

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