San Lorenzo, l'arrivo dei 200 rifugiati,
l'ira dei residenti: «Pronti alle barricate»

San Lorenzo, l'arrivo dei 200 rifugiati, l'ira dei residenti: «Pronti alle barricate»
di Lorenzo De Cicco
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Lunedì 25 Maggio 2015, 06:16 - Ultimo aggiornamento: 07:28

«Già oggi siamo un quartiere ostaggio del degrado, tra spaccio, borseggi e movida violenta. I profughi non possono venire». San Lorenzo alza le barricate. I residenti preparano la protesta contro l'ipotesi di far alloggiare, prima in via dei Sabelli e poi in via dei Reti, i richiedenti asilo sgomberati dal campo abusivo di Ponte Mammolo. Un progetto, quello paventato dall'Assessorato alle Politiche sociali del Comune, che ha già incontrato la netta opposizione del II Municipio, contrario a un «concentramento di immigrati in una zona già gravata» dopo il trasferimento, avvenuto appena dieci giorni fa, di quasi 200 stranieri nel centro d'accoglienza di via Cupa, dietro la stazione Tiburtina.

IL RACKET

«Il territorio di San Lorenzo già oggi è estremamente degradato – denuncia Marco Orlandini, presidente del comitato “Via Ausoni dice basta” - le nostre strade sono invase da esercizi commerciali, gestiti dal racket dei bengalesi, che vendono alcol tutta la notte, ma anche da spacciatori e da una microcriminalità che si divide tra borseggi e aggressioni».

Poi ci sono i problemi legati alla movida senza regole. «Durante il week-end, ogni notte ci troviamo di fronte a ubriachi che schiamazzano e orinano in strada fino alle 5».

Problemi che gli abitanti di questo quartiere tra la stazione Termini e la Sapienza denunciano da anni e che nessuno ha mai risolto. «Qualcuno davvero immagina che questo contesto di microcriminalità diffusa sia la soluzione migliore per dare la giusta accoglienza ai profughi? Nessuno pensa che tutti gli spacciatori di San Lorenzo sono nord-africani e che queste persone, bisognose di aiuto, vengono dagli stessi paesi. Quanto ci metteranno a capire che c'è un modo facile di fare soldi nell'illegalità?».

Secondo i residenti di San Lorenzo, «invece di accoglierle, queste persone rischiamo di instradarle verso un terreno minato. I migranti, che vengono da scenari di guerra e di emergenze umanitarie, vanno accolti in zone che non siano degradate».

LA MANIFESTAZIONE

Contro il trasferimento è già pronta una protesta di piazza. «Se arriveranno davvero - proseguono gli abitanti di via degli Ausoni - con gli altri comitati, faremo sentire la nostra voce contro queste scelte scellerate. Sia chiaro: non sarà una protesta contro l'accoglienza agli immigrati, ma contro il luogo scelto, che non è adatto».

Sulla stessa linea il minisindaco Giuseppe Gerace, che oggi scriverà al Comune per chiedere che «la destinazione della struttura di via dei Reti sia decisa dai cittadini». Secondo il presidente del II Municipio «l'integrazione si può realizzare al meglio con la creazione di piccoli nuclei e non concentrando centinaia di rifugiati nello stesso quadrante». In tarda serata ieri l'assessore comunale Danese ha comunicato di avere sistemato «40 rifugiati della tendopoli di Ponte Mammolo», senza però voler comunicare la destinazione.