Roma, Sabella: «Io commissario? Sono uomo di Stato, disponibile a ruoli tecnici»

Roma, Sabella: «Io commissario? Sono uomo di Stato, disponibile a ruoli tecnici»
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Sabato 10 Ottobre 2015, 16:08 - Ultimo aggiornamento: 18:18
«Non ne so niente. È finita questa mia esperienza e a breve vedrò il Consiglio Superiore della Magistratura per capire cosa farò 'da grandè. Se poi qualcuno mi chiedesse di continuare a servire Roma, sono un uomo di Stato e Roma e la mia città quindi per ruoli tecnici sono disponibile. Per quanto riguarda ruoli politici ho già dato». Così l'assessore alla Legalità, Alfonso Sabella, interpellato sulla possibilità che possa essere lui il commissario del Comune.



«Si potrebbe decidere anche di nominare non solo il commissario ma anche fare un ragionamento sul lasciare dei riferimenti di prossimità per i cittadini e penso ai presidenti di municipio, quindi un numero che vada da 4-5 o a tutti gli attuali. È importante dare dei punti di riferimento ai cittadini, soprattutto in questo momento, e quindi ritengo sia necessaria una squadra di commissari ma per fare questo serve una soluzione giuridica e politica», ha spiegato l'assessore.



«Serve un progetto e va fatto in fretta» per Sabella che ritiene, oltre la soluzione di «confermare» i presidenti di Municipio in modo da formare una squadra a supporto del commissario nominato, altre ipotesi da vagliare: «Le ipotesi sono diverse oltre la prima, come la nomina anche di un commissario solo ma con dirigenti esterni a cui affidare incarichi importanti e capaci della Pubblica amministrazione».



«La settimana prossima, comunque, sicuramente avvierò le pratiche per il mio rientro in ruolo in magistratura.
Sono magistrato e resto tale. Qualora ci fosse un progetto su Roma di carattere tecnico , ma nessuno me ne ha parlato, valuterò. Ho parecchia amarezza dentro, parecchia rabbia per il fatto che per una buccia di banana abbiamo dovuto interrompere un programma di legalità e di ripristino della trasparenza al comune di Roma». Lo ha dichiarato Alfonso Sabella, magistrato e assessore alla Legalità del comune di Roma, intervistato da Klaus Davi per il programma KlausCondicio. «L'unico rimprovero che faccio a Marino è il fatto di non essersi blindato anche rispetto alla leggerezze. Avremmo dovuto essere più realisti del re. Molto più forti e molto più solidi e inattaccabili, evitando scivoloni sulle bucce di banana, anche in merito alle stupidaggini e al vino da 55 euro. Saremmo dovuti essere iper calvinisti -aggiunge - Se ti chiama la moglie e sei in ufficio la richiami col tuo cellulare privato e non con quello dell'ufficio, per capirci».
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