Segue il fidanzato in Italia, poi viene ridotta in schiavitù e costretta a prostituirsi: l'inferno di una 25enne romena

Segue il fidanzato in Italia e viene costretta a prostituirsi
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Venerdì 8 Novembre 2013, 17:06 - Ultimo aggiornamento: 9 Novembre, 10:00
I Carabinieri della Stazione Roma Tor Vergata hanno liberato una ragazza di 25 anni, cittadina romena, violentata, ridotta in schiavit e costretta a prostituirsi sulle strade della Capitale.

In manette sono finiti l’ex fidanzato della vittima, un uomo di 33 anni e una donna di 24anni, entrambi romeni, ritenuti i suoi carcerieri e sfruttatori. La ragazza, con la promessa di un lavoro dignitoso, fu convinta a venire in Italia dal fidanzato. Una volta arrivata nella Capitale è iniziato il suo incubo.



La ragazza è stata affidata alla connazionale 24 enne che l’ha accompagnata subito sul “posto di lavoro”, in via Palmiro Togliatti, dove, a suon di minacce di morte, è stata costretta a prostituirsi, di giorno. Il provento delle sue prestazioni veniva diviso, in parti uguali, dai due aguzzini che, a fine giornata, la rinchiudevano in un tugurio, in zona Vermicino, privandola di acqua, cibo e luce mentre loro andavano a divertirsi in discoteca o al ristorante. Quasi quotidianamente, inoltre, la ragazza veniva picchiata e violentata proprio dal suo ex. Questa situazione è andata avanti per oltre due mesi. Qualche sera fa la ragazza ha chiesto aiuto a un ragazzo italiano che l’ha immediatamente accompagnata ai Carabinieri della Stazione di Roma Tor Vergata.



Raccolta la denuncia, i Carabinieri hanno organizzato una trappola. Quando la ragazza, al termine del lavoro, ha consegnato i soldi ai due aguzzini, i Carabinieri hanno fatto scattare il blitz e li hanno ammanettati. Il 33enne è stato portato nel carcere di Regina Coeli mentre per la sua complice si sono aperte le porte del carcere di Rebibbia. Entrambi dovranno rispondere di riduzione in schiavitù, estorsione e sfruttamento della prostituzione. Per l'uomo, inoltre, è scattata anche l’accusa di violenza sessuale.
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