Roma-Viterbo, pendolare appeso al vagone. Il macchinista: «Il treno non si doveva muovere»

Roma-Viterbo, pendolare appeso al vagone. Il macchinista: «Il treno non si doveva muovere»
di Paolo Ricci Bitti
4 Minuti di Lettura
Venerdì 16 Gennaio 2015, 12:57 - Ultimo aggiornamento: 16:49

«Cioè il treno non va bene, non si doveva muovere, invece s’è mosso uguale». Parole, alla lettera, del macchinista del treno diventato, suo malgrado, più noto sul web.

E’ quello della linea Atac Roma-Montebello-Viterbo a cui è restato appeso come una bandiera un viaggiatore che – imprudentemente, va sempre ricordato – ha tentato di entrare nel vagone quando le porte a soffietto si stavano già chiudendo.

Un incidente che per pura fortuna non ha causato una tragedia visto che quel treno, nel primo pomeriggio di sabato 10 gennaio, ha viaggiato anche su viadotti per oltre un minuto e mezzo, con quel pendolare che si reggeva disperatamente alla porta mentre i passeggeri terrorizzati facevano di tutto per cercare di fermare il convoglio.

IL VIDEO

Tutto evidenziato da un video girato da Simone Baglivo, 15 anni, studente del ginnasio che tutti i giorni raggiunge Roma dall’hinterland nord della capitale.

Adesso c’è un’ulteriore testimonianza che qualcosa non ha davvero funzionato in quel treno.

Qualcosa che i passeggeri, appartenenti all'esercito di almeno mezzo milione di pendolari che usano i mezzi pubblici per raggiungere Roma, temono possa ripetersi.

Nel nuovo video sono intanto evidenti le difficoltà incontrate dai passeggeri nell’azionare le maniglie di emergenza almeno una delle quali si spezza.

LE MANOVELLE

“E’ anche – dice Simone Baglivo – che non sono chiare le manovre che bisogna fare per muoverle. Mancano indicazioni precise attorno alle leve, tanto più importanti quando si è in una situazione concitata di emergenza. In altri treni ci sono etichette più comprensibili. In tanti abbiamo provato più volte, con più leve, di fermare il treno che però ha continuato a viaggiare con quel cinquantenne, forse straniero, appeso fuori che rischiava di precipitare. Aveva tentato di raggiungere gli amici già sul vagone, ma è restato incastrato il braccio destro e un piede. Una mossa da non fare, certo, ma poi ci dovrebbe essere qualcosa che avvisa il macchinista della situazione anomala”. Solo lui poteva fare qualcosa perché in quel convoglio di tre elementi, compresa la motrice, non c’era il macchinista. Una carenza più volta lamentata dai pendolari per questa linea.

IL MACCHINISTA

Nella realtà il macchinista ha fatto partire il convoglio dalla stazione di Labaro in direzione di Celsa: nel primo video giù pubblicato si può notare un percorso di oltre un minuto e venti secondi prima che il treno si fermi “ma va calcolato – dice ancora lo studente – che mi ci è voluto qualche istante per avviare la ripresa con il telefonino, quindi la situazione di pericolo è stata ancora più prolungata”.

Adesso la seconda puntata, quella che vede arrivare trafelato in azione il macchinista per aiutare i passeggeri a sbloccare la porta del vagone reggendo al tempo stesso il pendolare perché non precipitasse: “Cioè il treno non va bene, non se doveva move, invece s’è mosso uguale” dice il macchinista.

LA PAURA

Evidenti il suo rammarico e la sua preoccupazione, anche se in questo caso si era evitato il peggio.

“Ma come possiamo, dopo queste parole, dopo quello che è successo, viaggiare tranquilli su questi treni? – si chiede Simone Baglivo – Certo, il passeggero non doveva tentare di forzare le porte del vagone, ma poi ci deve essere un sistema di sicurezza che avvisa il macchinista per pericolo. E poi che cosa pensare delle maniglie dei freni di emergenza che non hanno fermato rapidamente il treno? Non credo che Roma e i suoi pendolari meritino questi servizi”.

I PENDOLARI

Il primo video dello studente aveva fatto rapidamente il giro del web dopo essere finito sul gruppo Facebook del Gruppo Pendolari Roma Nord a cui aveva aderito Baglivo, adesso la seconda puntata che riporta l’attenzione sulla sicurezza di quella linea ferroviaria.

“Abbiamo bisogno di viaggiare tranquilli – chiude lo studente – ce lo diciamo sempre tra noi viaggiatori sia mentre siamo sul treno sia sui social, anche se adesso non capisco perché, dal giorno in cui ho pubblicato il primo video, sono stato escluso dal gruppo Facebook Gprn”.

L'AZIENDA PRECISA

Atac ricorda che l'inchiesta per i fatti accaduti sul treno Roma-Viterbo sabato 10 gennaio è ancora in corso, e che i risultati verranno illustrati al termine dei lavori.

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