I tesori "nascosti" di Roma all'estero
reperti romani in trasferta negli Usa

I tesori "nascosti" di Roma all'estero reperti romani in trasferta negli Usa
di Laura Larcan
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Lunedì 10 Novembre 2014, 19:43 - Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 19:01
Altro che cervelli in fuga dall'Italia. Stavolta ad essere in fuga sono anche i tesori. Della serie, Roma svela e chiude nei magazzini, mentre gli stranieri studiano e comprendono, grazie soprattutto a mecenati “illuminati”. Ecco allora che centinaia di reperti archeologici dell’antichità, in larga parte inediti e mai esposti, chiusi da decenni dentro un centinaio di casse, prenderanno la strada oltreoceano verso atenei e università di prestigio, dove saranno analizzati, per poi fare ritorno a Roma. In tempi di crisi, rischiano di essere autorevoli partner a prendersi cura del patrimonio nascosto di Roma Capitale. È quanto prevede, infatti, il protocollo di intesa firmato oggi ai Musei Capitolini con il Gruppo Enel Green Power, per sostenere il programma “The Hidden Treasure of Rome” avviato già lo scorso maggio quando partirono per i laboratori dell’Università del Missouri 249 oggetti di ceramica e vernice nera (parte della collezione della sala V del vecchio Antiquarium del Parco del Celio).



A sottoscrivere l'intesa oggi il sindaco Ignazio Marino e l’ad di Enel Francesco Starace. I materiali archeologici, infatti, andranno all’estero grazie alla presenza del gruppo Enel in oltre 30 paesi. «È un protocollo che dà un'opportunità alla città: si tratta di quell’enorme materiale di grandissimo pregio archeologico che di fatto non viene spesso neanche esposto», ha sottolineato Marino.



«Avremo - ha aggiunto l’assessore capitolino alla Cultura Giovanna Marinelli - la possibilità di far conoscere alcuni pezzi della nostra storia ad un pubblico che difficilmente avrebbe potuto vederli in loco negli Stati Uniti. C'è poi il vantaggio per la città di poter disporre di processi di studio e catalogazioni di questi materiali. All'inizio saranno visti da studiosi poi saranno esposti promuovere l'immagine di Roma nel mondo».



Sempre Enel finanzierà il restauro della Sala degli Imperatori dei Musei Capitolini con 100 mila euro. Durante i lavori, che cominceranno entro sei mesi, i pezzi esposti voleranno in blocco al museo di Oklahoma «Non sono lavori molto lunghi - dice la Marinelli - ma quei sei o sette mesi ci sono sempre».



Quanto all’Antiquarium comunale, da cui provengono tutte le casse dei reperti (oggi conservate nei depositi del Museo della Civiltà Romana, chiuso al pubblico), rimane in attesa di lavori di riqualificazione. Il Campidoglio vorrebbe riaprire al pubblico la struttura storica, che si affaccia su via di San Gregorio di fronte al Palatino, per trasformarla in uno spazio espositivo. L'edificio al momento è «vuoto e inaccessibile dopo alcuni crolli». Il piano di recupero esiste già, ma richiederebbe la bellezza di 25 milioni di euro.
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