Roma, sindacati in piazza, corteo anti-Marino

Roma, sindacati in piazza, corteo anti-Marino
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Sabato 23 Maggio 2015, 10:56 - Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 13:22
Cgil, Cisl e Uil scendono in piazza a Roma contro il sindaco Ignazio Marino. E con loro centinaia di persone tra dipendenti comunali, tassisti, autisti dei bus e vigili urbani. In piazza dell'Esquilino, colorata da enormi palloncini rossi, verdi e blu, sono già tanti i manifestanti in attesa di partire in un corteo che sfilerà tra le vie del centro della Capitale.



Tra i cartelli portati in piazza 'Marino, Cattoi i nostri boia siete voì, 'La vostra spending review è una sporca menzogna e farla pagare ai lavoratori è un'infamia e una vergognà. Tra i motivi della protesta di oggi «una pressione fiscale elevata, imposta senza introdurre criteri di equità e progressività, l'emergenza abitativa, l'apartheid delle periferie, servizi pubblici sempre più scadenti (tpl, raccolta dei rifiuti solidi urbani), le società partecipate sempre più allo sbando».



«Non si possono non condividere le motivazioni per le quali i sindacati oggi scendono in piazza». È quanto afferma Alessandro Atzeni di Uil Trasporti settore taxi. «Siamo in piena emergenza lavorativa - aggiunge - e all'orizzonte non si vedono spiragli di speranza, che possano dare l'idea di un futuro migliore ai figli, presenti e futuri, della città eterna ormai in balia di una crisi economica profonda e della spropositata indifferenza dell'amministrazione capitolina.
Il sindaco Marino deve iniziare a tener conto anche delle criticità della categoria dei tassisti, che hanno enormi difficoltà a rimanere sul mercato del lavoro a causa del conclamato e incontrastato abusivismo diffuso in tutte le sue forme. Dovrebbe essere preso in seria considerazione anche il problema sicurezza, ma anche su questo oltre i proclami rimane il nulla e i tassisti continuano a non veder garantita la propria incolumità, come già dimostrato anche dai recenti fatti di cronaca riguardanti le rapine, aggressioni e violenze subite dai nostri colleghi. E queste sono solo alcune delle motivazione che hanno portatato la necessità di indire una manifestazione tutta nostra per il giorno 9 giugno».
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