Parà e anfibi: l'Esercito blinda la capitale

Parà e anfibi: l'Esercito blinda la capitale
di Lorenzo De Cicco
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Sabato 21 Novembre 2015, 13:45 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 20:13

Paracadutisti della Folgore, alpini, mezzi anfibi per pattugliare il Tevere pilotati dagli uomini del reggimento Lagunari di Venezia, granatieri, esperti della contraerea da Sabaudia. Dalle 7 di stamattina sono operativi in città i 700 rinforzi dell'Esercito inviati dal Viminale, d'intesa con il ministero della Difesa, per blindare Roma in vista del Giubileo. L'allerta è massima dopo gli attentati di Parigi. Ieri il questore Nicolò D'Angelo ha firmato l'ordinanza di dislocamento dei militari, che andranno a presidiare i 94 siti sensibili stilati dalla Prefettura.
I REPARTI
Nelle strade della Capitale da stamattina sono dispiegati gli uomini di 5 reggimenti, provenienti da Veneto, Abruzzo, Lazio (Sabaudia e Bracciano) e dai Granatieri di Sardegna di stanza a Roma. Da Venezia arriveranno i lagunari del reggimento “Serenissima”, l'unico reparto di fanteria da assalto anfibio dell'Esercito italiano, spesso impegnati all'estero, dal Libano all'Iraq. Si tratta di militari che, grazie ai mezzi anfibi speciali e al particolare addestramento, sono in grado di raggiungere velocemente ed essere immediatamente pronti al combattimento su ogni tipo di terreno. Dovrebbero essere loro ad occuparsi del controllo del Tevere, anche nell'area intorno a San Pietro.
Arrivano in città anche gli artiglieri della contraerea di Sabaudia e, sempre dal Lazio, sono stati chiamati i paracadutisti della Folgore provenienti dall'unità d'artiglieria di Bracciano, una delle componenti specialistiche della Brigata, dotata sia di mezzi per il trasporto aereo che per il lancio. Il ministero della Difesa ha messo a disposizione anche i soldati del 9º reggimento Alpini, di stanza a L'Aquila, anche loro attivi in diversi teatri di guerra, a partire dall'Afghanistan, e verrà rafforzato anche il dispiegamento in città degli uomini dei Granatieri di Sardegna, con circa 400 unità.
I 700 militari in azione da oggi, che andranno ad aggiungersi al contingente di 1.300 soldati già presenti nella Capitale (rinforzato dopo l'attentato a Charlie Hebdo del 7 gennaio scorso) potenzieranno i presidi nei 94 siti sensibili: dall'Appartamento papale di via della Stazione Vaticana a 39 ambasciate e sedi diplomatiche, dall'Ufficio Immigrazioni della Questura di Tor Sapienza agli uffici delle compagnie di volo (l'americana Us Airwais e l'israeliana El-Al). E ancora: 9 scuole internazionali, luoghi simbolo (Colosseo, piazza di Spagna, Via Veneto), sinagoghe e istituzioni ebraiche, stazioni e fermate della metropolitana.

«Il concorso delle forze armate è limitato al presidio fisso su obiettivi sensibili per disimpegnare le forze di polizia e destinarle ad impieghi operativi - ha spiegato ieri il ministro degli Interni, Angelino Alfano, parlando alla Camera - Non vogliamo militarizzare la Capitale». Per il numero uno del Viminale, «Roma è adeguatamente presidiata dalle nostre forze di polizia con circa 24mila unità. Nonostante ciò è previsto un potenziamento ulteriore di tale organico nella prospettiva del Giubileo. A partire da giugno 2016 saranno impiegabili altre 2.500 unità».