Un mercato che coinvolgerebbe un numero considerevole di conducenti abusivi di origine straniera, soprattutto bengalesi, cinesi e anche coreani. Si tratta di servizi di taxi completamente abusivi da e per gli aereoporti, favoriti dai grandi flussi migratori e turistici.
Organizzazioni preposte contattano preventivamente i viaggiatori, organizzando i percorsi: all'arrivo nelle stazioni gli stranieri sanno già come comportarsi e dichiarano, complice la lingua straniera, che sono tutti amici o parenti e quindi non clienti paganti.
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