Roma, a scuola con l'ecstasy nello zaino: arrestata studentessa

Roma, a scuola con l'ecstasy nello zaino: arrestata studentessa
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Giovedì 29 Ottobre 2015, 12:51 - Ultimo aggiornamento: 12:53
A scuola con pasticche di ecstasy e tirapugni nello zaino. E' quanto hanno scoperto ieri nella cartella di una studentessa di Roma alcuni poliziotti intervenuti in un liceo in seguito alla denuncia del furto di un cellulare. L'intervento è scattato verso mezzogiorno, quando un'alunna di un liceo romano ha segnalato al 113 la scomparsa dal suo zaino di un cellulare di ultima generazione. Una pattuglia è stata inviata subito sul posto e, in accordo con la preside dell'istituto, sono iniziate le ricerche. Gli alunni della classe interessata si sono subito dimostrati collaborativi, mostrando spontaneamente il contenuto dei loro zaini. Quanto cercato, però, non è stato ritrovato. I poliziotti, quindi, si sono recati nella classe accanto per chiedere se qualcuno avesse notizie del cellulare sparito, ipotizzando anche potesse trattarsi di uno scherzo di cattivo gusto. Alle richieste dei poliziotti, però, una ragazza si è subito mostrata particolarmente agitata.



Così le è stato chiesto di uscire dalla classe e, una volta all'esterno, di aprire la borsa, da dove è subito spuntato un tirapugni. La ragazza si è difesa dicendo di portarlo con sé per autodifesa. Ma la giovane continuava a stringere qualcosa nella mano ed alla richiesta di mostrare cosa fosse si è gettata in terra, iniziando a sferrare calci nei confronti degli agenti. Una volta bloccata, è stato recuperato quanto ancora stringeva nella mano, risultato consistere in diverse pasticche di mdma. Gli agenti, in conseguenza dei colpi ricevuti, sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari, che li hanno giudicati guaribili in pochi giorni.



La giovane, una 20enne romana, al termine è stata tratta in arresto per rispondere di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale nonché denunciata per detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti e porto abusivo di oggetto atto ad offendere.