Roma, reagisce ai ladri che vogliono rubargli il rolex, gli sparano

Roma, reagisce ai ladri che vogliono rubargli il rolex, gli sparano
di Marco De Risi
2 Minuti di Lettura
Sabato 20 Dicembre 2014, 06:24 - Ultimo aggiornamento: 18:37
Ha reagito ai rapinatori. Ha lottato con i criminali che non hanno esitato a premere il grilletto in pieno giorno, in mezzo alla gente: un colpo di pistola l'ha preso ad un polso. Si è sfiorato il dramma, ieri pomeriggio, poco dopo le 16, alla Romanina, dove un commercialista, finito nel mirino di due rapinatori di Rolex, si è rifiutato di consegnare l'orologio prezioso. È partita la revolverata che solo per caso non ha colpito il professionista in punti vitali. Un escalation di violenza nella periferia Sud Est? Da molto tempo, non accadeva che qualcuno sparasse per una rapina.

Roberto P. 60 anni, incensurato, commercialista, è stato trasportato al policlinico Casilino e medicato. Gli agenti del commissariato di zona e delle volanti, sono intervenuti sul posto del tentato colpo finito nel sangue: un tratto di via Giuseppe Albanese Ruffo, una stradina nel cuore della Romanina, che il Gran Raccordo Anulare separa dall'università di Tor Vergata.



IL RACCONTO

«Stavo parcheggiando - ha raccontato sconvolto il professionista agli investigatori - non ero solo, in auto c'era una mia amica. Dovevo andare dal medico. Quando sono uscito dalla macchina sono stato aggredito da due tipi con i caschi integrali in sella ad uno scooter. Uno mi ha puntato la pistola alla testa: voleva l'orologio. Ho reagito, a quel punto ho sentito un'esplosione e il polso ha iniziato a sanguinare».

I banditi hanno sparato con un revolver, il bossolo non è stato trovato. I criminali sarebbero italiani. E i conti potrebbero tornare: gli inquirenti, hanno verificato che questo tipo di rapine vengono messe a segno soprattutto da banditi napoletani in trasferta e in qualche occasione legati alla criminalità che conta. Proprio la squadra mobile in più occasioni ha arrestato diverse bande di predatori di orologi: ricorrono sempre le stesse caratteristiche. Pendolari del crimine, che sbarcano a Roma per mettere a segno i colpi. Poi lasciano la città per farvi ritorno e rapinare di nuovo. La Mobile ha smantellato diverse organizzazioni del genere. Di recente il quartiere della Romanina è stato teatro di una vera e propria esecuzione rimasta ancora insoluta. Era la sera del 27 agosto quando su un tratto di via Gasperina, si materiallizzarono due sicari in sella ad una moto che spararono da distanza ravvicinata a Pietro Pace, all'interno della sua Golf. Andarono a segno otto colpi che uccisero l'uomo al volante dell'auto.