«Due ore e venti di arancia meccanica. Sapevano chi ero, mi chiamavano per nome. Probabile che qualcuno li abbia informati. In 50 anni di carriera ne ho passate di peggio sono stato in Afghanistan, nel Kosovo, in Libano. Le ho viste tutte, però questa non l'avevo messa in conto: questo tipo di violenza è indescrivibile». Così Roberto Speciale, ex comandante della Guardia di Finanza racconta la rapina subita ieri sera nella villa all'Infernetto dove vive con la moglie.
«Ero rientrato a piedi alle 20.10 - racconta Speciale - stavo per aprire la porta d'ingresso quando mi hanno tappato la bocca.
«In 20 anni che viviamo qui - aggiunge Speciale - non era successo mai niente. Da due anni stanno iniziando questi furti. Nessuno ha sentito niente, pioveva. La gente la sera ha paura si chiude in casa. Siamo corazzati, ci difendiamo con sbarre, allarmi, ma questi scavalcano e ti aspettano dentro il giardino. In casa non avevo armi, ma anche l'avessi avuta non avrei potuto far niente: mi hanno immobilizzato subito».