Roma-Lido, disagi senza fine: nuova odissea fra ritardi e corse saltate

Roma-Lido, disagi senza fine: nuova odissea fra ritardi e corse saltate
di Mirko Polisano
2 Minuti di Lettura
Martedì 6 Ottobre 2015, 12:38
Un’altra mattinata di disagi, quella di oggi, per i pendolari della Roma-Lido. Dopo i guasti segnalati nella giornata di ieri, l’odissea degli utenti sembra essere senza fine. Ritardi e corse saltate stanno provocando numerosi disservizi ai viaggiatori che da Ostia si devono recare nella capitale.



A Casal Bernocchi, il trenino ha riportato un ritardo di 17 minuti ed era sovraffollato. Da Lido Nord a Tor di Valle, le banchine sono stracolme e le biglietterie chiuse. Gli annunci in stazione non fanno che mandare su tutte le furie i passeggeri. La rabbia esplode sul web e sui social network. «A fronte di un servizio ridotto dovremmo pagare un abbonamento ridotto», scrive Laura su facebook. «Occupate i binari», è la provocazione di Domenico, un altro utente. Una situazione che continua ad essere incandescente e che sembra essere divenuta ingestibile. «Stamattina mezza Acilia in un treno caccavella», si sfoga Roberta, definendo la situazione «intwittabile», nuovo termine coniato ad hoc per i social.



«Un giorno mancano i treni, un giorno il personale, un altro c'è lo sciopero... però i 35 euro come ve li prendere», si lamenta Marco riferendosi al costo dell’abbonamento mensile. Neanche il cambio in corsa dei vertici della mobilità avrebbe dato una sferzata positiva alla causa. L’assessore ai trasporti Stefano Esposito, più volte ha ribadito la mancanza degli strumenti a disposizione, limitandosi a aggiornare il suo profilo twitter su ritardi e corse saltate. «I disagi di questa mattina sulla #romalido dipendono dal fatto che su 12 treni previsti ne sono disponibili 6, gli altri in officina», questa è la spiegazione del giorno.



L’Atac, dal canto suo, si è limitata a parlare di forti ritardi a causa dell’indisponibilità dei treni. Giustificazioni che ormai stanno strette alle migliaia di pendolari, stanchi di ricevere un trattamento del genere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA