Roma, caos immigrati: rissa all'Infernetto tra i minori appena trasferiti

Roma, caos immigrati: rissa all'Infernetto tra i minori appena trasferiti
di Alessia Marani
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Domenica 16 Novembre 2014, 05:58 - Ultimo aggiornamento: 11:51
Davanti al cancello romba il motore di una Ferrari scura che passa a gran velocità, qualche ragazzo applaude, chi la segue con lo sguardo rapito. Il sogno di un futuro diverso di questi giovani egiziani, benagalesi ed etipoi, tutti minorenni si è arenato in questo casale di campagna in via Salorno all'Infernetto. Diciannove sono ospiti del centro “la Betulla” da fine estate, altri diciassette di loro sono arrivati due giorni fa, trasferiti in fretta e furia dal centro di accoglienza di Tor Sapienza dopo la rivolta del quartiere scoppiata martedì al grido di «via i rifugiati».

«E senza che qualcuno si sia preso la briga di avvisarci - tuonava il presidente del X Municipio, Andrea Tassone appena ricevuta la notizia - evidentemente c'è chi pensa che i presidenti possono essere considerati come delle comparse da utilizzare a proprio piacimento». E così un'altra polveriera è stata alimentata.



LE BOTTE

Ieri mattina dopo le 9,30 i minori arrivati dalla periferia Est hanno cominciato a litigare tra di loro. C'era chi voleva tentare ancora di tornare al centro di Tor Sapienza (ci avevano provato venerdì ma sono stati rispediti indietro), chi voleva restare. «Diverse vedute sul comportamento da tenere», spiegano dall'interno. E poi ci sono le etnie diverse, gente tche difficilmente può andare d'accordo. Alcuni ragazzi si sono affrontati a viso aperto, qualcuno ha afferrato dei bastoni. Ne è nata una rissa. Risultato: quattro egiziani, classe 1997, sono finiti all'ospedale G. B. Grassi di Ostia dove sono stati medicati con alcuni punti di sutura sul capo. Una scaramuccia tra ragazzi che, però, ha richiamato sul posto diverse pattuglie dei carabinieri, un'ambulanza del 118 e un'altra della Croce Rossa, quanto basta per fare partire il tam tam tra i residenti che già avevano mal digerito la parziale trasformazione della struttura inaugurata dall'ex ministro Cecyl Kienge in primavera e destinata ai malati di Alzheimer, in luogo per l'accoglienza di minori disagiati.



TAM TAM

«Allora è vero che quelli di Tor Sapienza sono stati portati qua, ci mancavano solo loro», commenta una signora che passa davanti, abbassa il finestrino dell'auto e chiede conferma. Fa il giro della rotatoria di fronte due volte per esserne davvero sicura. Fa capolino anche un sedicente attivista di CasaPound che subodora un nuovo palcoscenico su cui salire. Anche lui chiede informazioni, poi se ne va. I militari del maggiore Sebastiano Arena ci mettono un po' a placare gli animi nel casale. Molti dei ragazzi non parlano l'italiano. Altri sono spaventati. Fanno capire dio non volere rimanere all'Infernetto, perché «intorno non c'è niente». Nel quartiere tra l'Eur e il mare, le emergenze sono altre. Innanzitutto mancano all'appello servizi e infrastrutture.

Due settimane fa i residenti che qui comprarono abitazioni a peso d'oro tra la fine degli anni '90 e i primi del 2000 - un boom edilizio frenato bruscamente dalla crisi economica - hanno occupato l'aula municipale per gridare «mai più allagamenti». Nel 2011 un cingalese morì annegato in uno scantinato trasformato in abitazione, dopo l'esondazione di un canale di bonifica. Uno degli acquazzoni di quest'anno sorprese pure il fantasista giallorosso Miralem Pjanic che su instagram postò una sua foto in mezzo all'acqua: «Ma che è successo stanotte?», si chiedeva.



L'APPELLO

«I problemi delle periferie, il dramma della mancanza di lavoro, le conseguenze di un sistema che non funziona - commenta a caldo il presidente della commissione Servizi sociali del X Municipio, Giovanni Zannola - non possono essere scaricati su questi ragazzi minorenni che vengono da storie difficili. Alcuni di loro hanno visto i genitori morire in guerra. Vale la pena ricordarlo, perché anche in momenti difficili e di disagio non si perda il senso di umanità che appartiene a ognuno di noi». Intanto oggi, domenica, alle 11 i residenti si sono dati appuntamento in via Salorno per un sit-in.