Roma, imprenditore seviziato. Il gip: «Tamara Pisnoli vendicativa, ama circondarsi di criminali»

Roma, imprenditore seviziato. Il gip: «Tamara Pisnoli vendicativa, ama circondarsi di criminali»
2 Minuti di Lettura
Lunedì 1 Dicembre 2014, 17:22 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 09:07
«Tamara Pisnoli, una donna ambita per la sua ricchezza e che ama circondarsi di persone appartenenti ad ambienti criminali, salvo poi sorprendersi per essere sfruttata dai suoi amici 'consiglierì e dai sui amanti, ricorrendo per vendicarsi degli approfittamenti subiti, sempre connessi alle sue considerevoli disponibilità economiche, alla solidarietà di esponenti dei vari gruppi criminali del cui appoggio gode, disponibili a intervenire in suo favore con metodi violenti».



Questo un passaggio delle 172 pagine del provvedimento cautelare firmato dal gip Giuseppina Guglielmi nell'ambito dell'inchiesta sul sequestro e pestaggio di un imprenditore a scopo di estorsione avvenuto 17 luglio 2013 che vede l'ex moglie del calciatore Daniele De Rossi tra gli arrestati. Nell'ambito dell'inchiesta dei pm Delia Cardia e Lina Cusano, coordinati dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, sei persone sono finite in carcere (Francesco Camilletti, Manuel Severa, Simone Di Matteo, Andrea e Sergio Gioacchini, Fabio Pacassoni) due ai domiciliari (Tamara Pisnoli e l'ex fidanzato Francesco Milano) e una terza risulta indagata (Fabio Gioacchini) anche se nei suoi confronti era stata chiesta la detenzione.



Nel delineare la personalità dell'ex moglie del calciatore il gip ne evidenzia «l'indole vendicativa e l'abitudine a farsi giustizia da sé, ricorrendo alla violenza». «Deve dunque ritenersi - scrive il gip - che la Pisnoli sia persona di indole violenza, con un'abitudine a rapporti improntanti alla sopraffazione e all'intimidazione, che gestisce la sua enorme ricchezza appoggiandosi ad ambienti criminali».



Secondo il giudice, l'aggressione all'imprenditore è stata «sicuramente da lei decisa» e «condotta con modalità brutali, con gravissimi rischi per l'incolumità fisica della persona offesa, attinta al capo con un coltello e, pur se la Pisnoli non è stata autrice materiale dell'aggressione, tuttavia, ha dimostrato piena adesione anche alle feroci modalità con cui è stata attuata, avendovi assistito in silenzio e senza mai intervenire». Sempre sul punto della personalità della donna, il giudice ricorda quanto «eloquentemente riferito dal Manuel Milan alla madre nel corso della conversazione dell'11 agosto 2013, in cui le riferisce che la Pisnoli gli avrebbe messo contro, oltre che Manuel Severa, anche alcuni componenti della famiglia Casamonica».



«Significativa ancora della tendenza della Pisnoli - scrive il gip - all'uso della violenza è la condotta nei confronti di Francesco Milano, dalla predetta convocato e picchiato in strada, ovvero il dialogo con Camilletti, in cui gli racconta del terrore provocato in un'amica di Manuel Milano quando l'aveva contattata per avere un recapito di quest'ultimo».