Roma, allarme sciacalli negli ospedali: furti ai malati in corsia

Roma, allarme sciacalli negli ospedali: furti ai malati in corsia
di Elena Panarella
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Domenica 1 Marzo 2015, 06:13 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 14:51
I furti negli ospedali sono diventati un vero e proprio incubo per malati e familiari. Una piaga che ancora, salvo qualche eccezione, non si riesce a debellare e crea tra i pazienti rabbia, tensione e dolore. Molto spesso le persone vengono avvertite dagli stessi infermieri di non lasciare niente di prezioso o denaro nei cassetti. Ma poco cambia perché ogni giorno c'è chi ruba nelle corsie, nelle sale d'attesa, nelle stanze dove si effettuano analisi e persino negli ascensori.



«La situazione peggiora durante la notte». Lo sanno bene i parenti di uno dei pazienti ricoverati nel reparto di chirurgia al terzo piano dell'Ospedale S. Spirito. «Giovedì notte qualcuno è entrato nella stanza e ha sfilato l'orologio a mio zio - racconta Annapaola - che oltretutto non essendo vigile non ha potuto raccontare cosa è accaduto realmente. Non è per il valore dell'oggetto, è una questione di principio. Noi parenti non possiamo entrare fuori orario e i delinquenti possono fare quello che vogliono». «Sono dei sciacalli perché colpiscono persone indifese», tuonano altri familiari dello stesso reparto.



ALTRI EPISODI

Nella denuncia fatta ai carabinieri, viene segnalato anche un altro episodio: «All'interno della camera c'è un altro degente che non si è accorto di quanto accaduto ma ha riferito che la notte precedente poco prima delle 4, in camera è entrata una giovane donna, la quale presentatasi come volontaria si appropriava di alcuni alimenti presenti sul tavolo».



E questi sono solamente i colpi che sono stati segnalati. «Numerosi furti potrebbero anche non essere stati denunciati. In ogni caso l'ospedale sta diventando sempre di più terra di conquista per ladri che entrano indisturbati in quasi tutti i reparti - continua Annapaola - La vigilanza sembra inesistente o almeno i risultati non sono all'altezza. E comunque il personale che ci ha invitato a denunciare i fatti ci ha anche detto che non riescono a coprire tutti gli ingressi e che il pronto soccorso è invaso da senzatetto.



Ma qualcuno però deve spiegarci come fanno a entrare la notte queste persone nei reparti chiusi». «A mio zio gli hanno portato via anche gli omogeneizzati, il latte condensato, i cubetti di parmigiano, i biscotti - continua - ma quello che preoccupa è che a questo punto tutto può accadere, oltre al problema igienico-sanitario che ne sappiamo di queste persone?». Per questo ha preso carta e penna e scritto un cartello sul tavolo accanto al letto dello zio con su scritto: «Vergognatevi...il supermercato è chiuso...andate altrove».



IL FENOMENO

Il S. Spirito (così come gli altri ospedali della Capitale) è uno dei posti prediletti dai ladri «anche perché è facilmente raggiungibile», dicono alcuni pazienti. «Può entrare chiunque - ammette un dipendente - e i controlli sono difficili. Magari arriva un tossico. Gli servono un po' di euro. Comincia a girare per le corsie e alla fine, sui comodini, nelle vestaglie trova il modo di rimediare i soldi.



Di notte entra solo chi conosce bene i reparti e sa muoversi con disinvoltura». I topi di corsia non sono, ovviamente, un'esclusiva del S. Spirito. Cifre complessive non esistono. Ma molti ritengono che il fenomeno sia molto più grande di quanto non dicano le denunce.



elena.panarella@ilmessaggero.it