Roma, festa a sbafo, Casamonica nei guai: party in villa, ma nessuno paga il conto

Roma, festa a sbafo, Casamonica nei guai: party in villa, ma nessuno paga il conto
di Michela Allegri
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Giovedì 8 Ottobre 2015, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 9 Ottobre, 15:03
Ha organizzato un party pacchiano e a cinque stelle in una mega villa sull'Appia Antica, ingaggiando un servizio catering di lusso. Peccato che, al termine dei festeggiamenti, Loreta Casamonica non abbia solo dimenticato di saldare il conto per intero, ma abbia anche pensato di tenere per sé le vettovaglie e l'argenteria utilizzate dalla società assunta per l'evento, accumulando un debito che sfiora i 16mila euro.



Per questo motivo la donna, esponente del clan di origine Sinti che pochi mesi fa ha celebrato le esequie in stile “Padrino” del patriarca Vittorio, è finita sul registro degli indagati della Procura di Roma con l'accusa di appropriazione indebita. Il pm titolare del fascicolo, Maurizio Arcuri, ha recentemente concluso le indagini: ora la Casamonica rischia di finire a processo.



Il fatto che la famiglia originaria dell'Abruzzo e stanziata nella Capitale dagli anni '70 ami fare la bella vita, non è un mistero. Il nome dei Casamonica rimbalza spesso sul web, sia per le tante inchieste pendenti in Procura che coinvolgono esponenti del gruppo, sia per i video pubblicati dai rampolli del clan, che riprendono gli interni delle loro dimore a sei zeri e i festeggiamenti pacchiani e modaioli che si svolgono tra quelle mura.

LA FESTA

Anche Loreta, come si legge negli atti, nell'agosto 2013 aveva organizzato un party “chic”. Aveva invitato 350 persone e aveva ingaggiato una società di Firenze per la gestione dell'evento. Basta un'occhiata al menù per rendersi conto della nota spese: risotto al prosciutto e cetrioli, pollo alla salvia, trionfo di fritture dorate, manicaretti al tartufo, tavolate dedicate a salumi e pescati pregiati.



Il tutto accompagnato da vini di prima scelta e d'alto prezzo: champagne Dom Pérignon e Cristal, casse di Brunello di Montalcino. Al momento di saldare il conto e di sgomberare il campo, però, sarebbero sorti i problemi. La Casamonica avrebbe pagato solo in parte, senza coprire per intero le spese di servizio e d'allestimento. E avrebbe anche tenuto per sé gran parte dell'arredamento, rifiutandosi di restituire vettovaglie e suppellettili per un valore di circa 16 mila euro.



Secondo gli inquirenti, l'indagata avrebbe “sgraffignato” un set di candelabri e uno di caraffe, tovaglie in tessuto pregiato, bicchieri, piatti, argenteria. Addirittura, si legge nel fascicolo d'indagine, avrebbe sfoderato le sedie portando a casa i rivestimenti. La conseguenza è stata che la società, beffata e ripulita, ha sporto denuncia ai carabinieri. E Loreta rischia ora di doversi difendere a processo dall'accusa di appropriazione indebita.