Eur a luci rosse, salta il piano

Eur a luci rosse, salta il piano
di Simone Canettieri
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Mercoledì 11 Febbraio 2015, 05:41 - Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio, 20:46
Si spengono le strade a luci rosse all'Eur. La proposta del mini sindaco Pd Andrea Santoro, dopo giorni di polemiche e ”scomuniche” della Chiesa, non è più in campo.



L'ufficialità ieri sera dopo una telefonata tra il sindaco Ignazio Marino e il commissario del Pd Matteo Orfini, colloquio che ha preceduto la riunione di giunta politica con l'audizione di Santoro, durata due ore. Non ci saranno dunque zone di tolleranza nel quartiere razionalista, ipotesi bocciata subito dal prefetto Giuseppe Pecoraro, perché «fuorilegge in quanto si sarebbe profilato il reato di favoreggiamento».



GLI INTERVENTI

Per l'Eur, ma anche per gli altri quartieri più a rischio, si cercherà di affrontare «in maniera decisa» il problema della prostituzione per strada. Con l'ordine pubblico, portando la questione al centro del tavolo sulla sicurezza in Prefettura, e con la prevenzione e l'ascolto, rimpinguando l'apposito fondo anti -racket Roxanne, rimasto a secco. In ballo due milioni di euro per tutta la Capitale: questa mattina l'incontro tra l'assessore al Bilancio Silvia Scozzese e quella al Sociale Francesca Danese. Non è escluso che Marino nei prossimi giorni pensi anche a ordinanze deterrenti: multe per i clienti, che si fermano a contrattare, e per le prostitute. «Prima di tutto vengono le famiglie che abitano nella zona e le donne vittime dello sfruttamento», ha ripetuto il chirurgo dem in giunta. Ci saranno nuovi controlli notturni con il coinvolgimento anche della la polizia municipale. Insomma, «la boutade», come l'ha chiamata il prefetto è «servita a portare il tema di nuovo al centro del parlamento», è la linea concordata da Marino e Orfini per non pronunciare la parola «retromarcia» o «dietrofront». Che tale è rispetto all'idea lanciata in prima battuta. Di sicuro sulla zonizzazione del sesso all'Eur si stava per assistere a un vecchio schema: sindaco da una parte e il suo partito, romano e nazionale dall'altra. Ieri sera l'intesa, funzionale appunto alla riunione di oggi al Nazareno con parlamentari, consiglieri e assessori e Santoro.

Nella giunta sono emersi i pareri contrastanti di diversi esponenti dell'esecutivo di Marino. Tutti però sono stati molto solidali con Santoro. Che alla fine ha ammesso: «Non ho mai parlato di quartiere a luci rosse, ma di copiare il progetto di Mestre con zone di mediazione sociale». Il tema ha agitato anche il governo. Giovanna Martelli, delegata di Renzi per le pari opportunità, ha spiegato che bisogna pensare seriamente a «una riqualificazione urbana, sociale e culturale dei quartieri» e occuparsi «non solo di prostituzione ma anche di forme di sfruttamento». In attesa di una legge, il sindaco rifà dunque il piano e attacca l'editoriale «indignato» comparso sull'Osservatore Romano. Chi lo ha scritto dovrebbe «incontrare le nonne costrette a spiegare ai bambini cosa ci fa là una persona alta 1.80 con seni improbabili e giarrettiere».